‘Presidente Meloni, Ministro Nordio, grazie per le parole. Adesso aspettiamo i fatti’, la nota del sindacato di Polizia Penitenziaria

E’ un grido di allarme sulle condizioni della polizia penitenziaria pugliese quello del Segretario Regionale Puglia dell’Osapp, Ruggiero Damato.

‘Presidente Meloni e Ministro Nordio, fateci sentire ancora donne e uomini delle istituzioni, attraverso fatti concreti. Noi dell’Osapp della Puglia abbiamo espresso il nostro auspicio durante la campagna elettorale, dichiarando il nostro voto per l’attuale coalizione di Governo, non deludete le aspettative di donne e uomini in uniforme della polizia penitenziaria, ridateci la dignità di donne e uomini e di poliziotte e poliziotti’.

E’ un grido di allarme sulle condizioni della polizia penitenziaria pugliese quello del Segretario Regionale Puglia dell’Osapp, Ruggiero Damato. Ma è anche una chiamata ai fatti per il nuovo governo all’indomani della nomina del ViceMinistro della Giustizia Francesco Paolo Sisto, e dei sottosegretari Andrea Delmastro Delle Vedove e Andrea Ostellari. Finito il tempo della campagna elettorale e delle promesse, adesso si deve passare ai fatti, dicono dal sindacato.

‘Assistiamo a continue aggressioni nei confronti di donne e uomini della Polizia Penitenziaria pugliese – afferma in una nota l’Osapp pugliese – e a turni massacranti che variano dalle 8/10/12/24 ore di servizio continuativo, con un età media del personale in servizio che si asseta fra i 50 e 55 anni. Abbiamo apprezzato il discorso di insediamento sia del presidente del Consiglio Giorgia Meloni che del Ministro della Giustizia Carlo Nordio, che hanno dichiarato le drammatiche condizioni in cui è costretta a operare la polizia penitenziaria affermando che c’è bisogno di una riforma non più rinviabile. Abbiamo anche sentito parole di grande profilo morale per i suicidi nelle file dei reclusi, e in quelle della polizia penitenziaria non degne di uno stato civile, finora nella totale indifferenza sia del governo uscente che dei vertici dell’Amministrazione penitenziaria. Adesso ci aspettiamo azioni concrete.’



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