
Non poteva passare inosservato il Camper della Polizia di Stato che ha portato nella centralissima Piazza Carducci il progetto «Questo non è amore», una campagna cdi sensibilizzazione contro la violenza di genere.
Il personale della Questura e del commissariato della Città Bella insieme ad una rappresentanza dei Centri Antiviolenza “Renata Fonte” di Lecce e “Il Melograno” di Parabita hanno parlato di un fenomeno in continua crescita e in grado ancora di scatenare un allarme sociale sempre maggiore, a causa dell’elevato numero di casi che quotidianamente finiscono ad occupare le prime pagine dei giornali.
«Andremo tra la gente» avevano detto nel corso della conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa e così è stato. Il “mezzo”, infatti, ha attirato la curiosità dei passanti che sono stati informati dal personale in uniforme sugli strumenti e le possibilità a disposizione di chi è vittima di maltrattamenti o abusi. È per questo che la Polizia è scesa, ancora, in strada: per far capire alle donne (e non solo) che possono chiedere aiuto. L’obiettivo da raggiungere, infatti, è quello di far capire che il silenzio non è la soluzione.
Nel giorno in cui si celebra San Valentino, insomma, la Polizia ha parlato di tutti quei comportamenti che non si possono definire “Amore”. Numeri alla mano, sono 146 le persone di ambo i sessi a cui è stato consegnato un opuscolo realizzato dalla Direzione Centrale Anticrimine di Roma che riporta diverse informazioni utili alla comprensione delle dinamiche sottese alla violenza di genere.
L’attività delle donne e degli uomini della Polizia di Stato ha poi toccato anche le scuole. Il personale specializzato della Questura di Lecce, del Commissariato di Gallipoli e due esperte dei Centri Antiviolenza hanno incontrato una rappresentanza, prima di 100 alunni della Scuola Media dell’Istituto Comprensivo “Polo 2-Borgo” e successivamente di 150 studenti del Liceo Scientifico “Quinto Ennio”, alla presenza dei rispettivi Dirigenti Scolastici.
In totale, a circa 400 persone, tra studenti e liberi cittadini, è stato illustrato il contenuto dell’iniziativa nella convinzione che una diffusa promozione della cultura legalitaria, inscritta nel solco della filosofia della prossimità abbracciata dalla Polizia di Stato, possa restituire riflessi incoraggianti, in termini prima preventivi e in secondo luogo, sotto forma di richieste d’aiuto fatte in tempi opportuni.