Al via a Porto Cesareo il progetto “cantine sottomarine”

Si tratta di un’iniziativa sperimentale che consente l’affinamento dei vini in contenitori immersi nei fondali

Ai nastri di partenza a Porto Cesareo il progetto delle cantine sottomarine, che prevede l’affinamento dei vini in contenitori immersi nei fondali dello Jonio.

Si tratta in realtà di una pratica già adottata in diverse regioni italiane (Emilia Romagna, Sardegna, Liguria, Toscana) e paesi esteri (Grecia, Croazia) che interessa anche parchi marini e siti di interesse comunitario.

A Porto Cesareo insiste una delle Aree Marine Protette più importanti d’Europa ed è lì, che  a breve, saranno depositate in via sperimentale 2 ceste con ingombro massimo di 1,50×1, 50×1,50 metri ognuna.

Tutto ha avuto inizio dalla richiesta effettuata da una cantina vitivinicola del territorio.

La giunta comunale ha deliberato di dare atto indirizzo affinché  predisponga quanto necessario per consentire, in via sperimentale, la pratica da parte della cantina richiedente come di altre realtà che avanzeranno la stessa richiesta.

Il tutto a condizioni ben precise:

  • ogni azienda potrà essere autorizzata ad immergere massimo 2 ceste con ingombro massimo di mt. 1,50×1,50×1,50 ognuna;
  • ogni cesta dovrà avere una targhetta con indicazione dell’azienda titolare;
  • la concessione demaniale, in via sperimentale, dovrà avere la durata di un anno;
  • le ceste potranno essere posizionate solo nella zona C dell’Area Marina Protetta e previo parere del consorzio;
  • le ceste potranno essere posizionate al di fuori delle aree destinate alle attività portuali e previo parere della Capitaneria di Porto di Gallipoli;
  • le bottiglie dovranno contenere la dicitura “affinata nell’Area Marina Protetta di Porto Cesareo”.

“Non abbiamo vigneti e cantine su Porto Cesareo – spiega il Sindaco Silvia Tarantino -, ed è per questo che ancora più straordinario è il legame con il territorio salentino, tra terra e mare attraverso la valorizzazione di tutte le risorse. Siamo un comune a forte vocazione turistica e che la pratica delle cantine sottomarine potrebbe contribuire ad aumentare  l’attrattività del territorio”.