
Il Progetto Cesare, ideato per creare un centro di eccellenza dedicato ai droni a pilotaggio remoto, ha coinvolto diverse entità, Altea Federation, IDS, EuroNet, SIND e l’Università del Salento. Come ha sottolineato Laura Ricchetti, direttore operativo di IDS: «Questo progetto ha dato l’opportunità alle imprese partecipanti di valorizzare le proprie competenze, svilupparne di nuove e creare soluzioni inedite per il mercato». Per IDS, capofila del progetto, «È stata l’occasione per il gruppo di potenziare le proprie linee di prodotto e di business, grazie alle competenze acquisite qui sul territorio e alla capacità dell’azienda di fare produzione con tecniche digitali, di realizzare soluzioni sensoristiche avanzate e di eseguire integrazioni, assemblaggi, collaudo-test in volo di mezzi a pilotaggio remoto».
Laura Stella Richter, Program Manager del progetto Cesare, ha spiegato che l’obiettivo principale era creare un centro di eccellenza in Puglia per i sistemi unmanned. IDS ha scelto Grottaglie come sede in quanto già certificata per prove sperimentali sicure di droni a pilotaggio remoto. Altea ha supportato la digitalizzazione del processo produttivo a Grottaglie e le aziende partner hanno collaborato con l’Università del Salento per sviluppare nuovi prodotti e competenze. Esempio virtuoso di ciò è il lavoro compiuto da Euronet, come ci spiega l’amministratore delegato Oronzo Fornaro: «Il nostro ruolo è stato quello di realizzare un dispositivo elettronico che integri meccanica, elettronica e software. Lo strumento deve poter essere agganciato su un drone in modalità standard e deve avere una propria autonomia, deve permettere di utilizzare il velivolo per le missioni classiche in presenza delpilota, ma anche demandare a un device terzo quella che potrebbe essere l’entità della missione, garantendo resistenza agli agenti atmosferici e una propria alimentazione».
Competenze tecniche e conoscenze accademiche che trovano un importante punto d’incontro in questo progetto.
«La collaborazione virtuosa con Università del Salento e Altea ha favorito anche l’impego di risorse umane sul territorio, risorse che si sono formate proprio grazie a dei progetti di formazione di titolarità del Dhitech, in collaborazione con l’università, dove oltre a fornire a questi giovani talenti delle competenze verticali sulle tematiche di ICT e life science, hanno fornito, grazie ad una sperimentazione effettuata nella Silicon Valley che ha avuto durata di due mesi, delle competenze trasversali sulle tematiche di imprenditorialità», spiega Tiziana Valerio, Direttore generale Dhitech, Distretto Tecnologico High Tech.
Giunti dunque alla chiusura del progetto si può osservare un duplice risultato: da un lato il raggiungimento degli ambiziosi obiettivi che hanno caratterizzato il Progetto Cesare fin dalle sue origini, dall’altro il consolidamento di alleanze che si sono dimostrato cuore pulsante del progetto. Come spiega bene Fabiana De Santis, Tender and Innovation specialist per Altea: «Il progetto ha visto nascere ottime idee, che poi si sono concretizzate in output di ricerca molto importanti, che speriamo, in un futuro, di poter portare avanti, al fine di conquistare un’altra fetta di mercato e farci conoscere non solo nel locale ma anche a livello regionale e nazionale. Il progetto Cesare ha creato un forte network: siamo un gruppo di aziende che si è conosciuto grazie a questa iniziativa, ma che si spera possa continuare a collaborare in futuro».
Diversi, infatti, i partner che hanno espresso questo desiderio, come Nicola Franzoso, CTO di SIND, che ha affermato: «Questa è un’esperienza che, per noi, chiaramente non finisce qui: l’obiettivo è quello di procedere e continuare lo sviluppo della nostra tecnologia qui in Puglia».
Un progetto che si conclude, ma che apre le porte a tante nuove oppportunità per il territorio e non solo.