Progetto Tap: confronto acceso alle Officine Cantelmo

Confronto pubblico acceso quello iniziato stamattina alle Officine Cantelmo. Presenti i rappresentanti di Tap, il sottosegretario allo sviluppo economico Claudio De Vincenti, gli esponenti del Movimento No Tap e molti cittadini interessati.

Posti in piedi alle Officine Cantelmo di Lecce, questa mattina, durante il confronto pubblico volto a fornire delucidazioni sul progetto Tap (che prevede l’approdo a San Foca di un gasdotto dalle ingenti dimensioni col compito di procurare gas all’Italia) già ratificato dal Governo italiano. Tra i relatori c’era anche il sottosegretario allo sviluppo Economico Claudio De Vincenti. Queste notevoli condutture provenienti dall’estero sono ritenute strategicamente importanti per gli equilibri energetici dell’Europa, tanto d’aver ricevuto ben 248 voti favorevoli in sede di votazione alla Camera dei Deputati, avvenuta dopo il “sì” del Senato (in quell’occasione i “grillini” abbandonarono l’aula per protesta, mentre invece Sel Lega espressero contrarietà). Se da un lato il metano fa gola ai vertici nazionali, dall'altro la stessa idea non viene certo condivisa dalle comunità locali, sopraggiunte in massa nel cuore del capoluogo salentino per manifestare il proprio dissenso all’accordo (firmato a Baku dal Ministro degli Esteri  Emma Bonino). “Giovanardi disse che a San Foca siamo quattro gatti”, “ci prendono in giro” e poi ancora “dovevate interpellarci prima della firma” sono i commenti ad alta voce del pubblico presente. Soprattutto quest’ultima frase è stata sottolineata dalla senatrice Barbara Lezzi del MoVimento 5 Stelle, rea d’aver seguito tutto l’iter parlamentare antecedente alla firma pervenuta in Azerbaijan. L’incontro proseguirà fino a stasera ed analizzerà in tre sessioni la valenza strategica del metanodotto, le criticità avanzate dai cittadini e l’impatto dell’opera sul processo di sviluppo locale.

La mole di pubblico era talmente numerosa d’aver quasi preso alla sprovvista gli organizzatori dell’evento. Segno evidente che buona parte della popolazione salentina non si fida delle garanzie di basso impatto ambientale più volte evidenziate dai dirigenti di Tap. Nonostante tutto, questo incontro intersettoriale rappresenta l’occasione per cercare quanto meno di attenuare la perplessità dei cittadini che vivono a ridosso del luogo in cui sorgerà l’opera. Impresa difficile a giudicare dagli animi accesi, forse anche impossibile. Diverse le autorità accorse per assistere al confronto pubblico: dal consigliere comunale Carlo Salvemini, al Prefetto di Lecce Giuliana Perrotta fino al sindaco di Melendugno Marco Potì (che sulla questione rilasciò alcune dichiarazioni proprio ai microfoni di Leccenews24.it). 

All’entrata delle Officine Cantelmo è persino dovuto intervenire un contenuto cordone di poliziotti per permettere l’ingresso ordinato dentro la sala. “Noi utilizziamo le parole, non certo armi” si sentiva gridare tra la folla. E che folla. Gente di tutte le età, di ogni categoria sociale ma con un comune denominatore: manifestare il proprio dissenso ad una programmazione che – secondo quanto evinto dai commenti intercettatisi qua e là – non avrebbe abbastanza coinvolto i diretti interessati. Ad onor del vero, precedenti tentativi di dialogo non sono affatto mancati, sebbene siano serviti solo ad aumentare il divario tra le parti. Sulla questione si espresse anche il presidente della Regione PugliaNichi Vendola, sostenendo che un gasdotto così grande rappresenterebbe “un errore”, poiché collcato in “uno dei posti più belli d’Italia”. Ciò che è in potere dell’ente di via Capruzzi, però, è il parere obbligatorio sulla valutazione d’impatto ambientale. Ma parliamo di atti non vincolanti, dato che – al contrario – la valutazione enegetica è di competenza esclusiva dello Stato. Tornando alla riunione di oggi, nelle prossime ore potrebbero esserci aggiornamenti importanti



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