I migranti di Masseria Ghermi protestano (anche) per il freddo, la Lega: “gli italiani vivono in condizioni peggiori”

Decine di migranti hanno protestato ai piedi della Prefettura contro la lentezza della burocrazia e le difficoltà incontrate a Masseria Ghermi nella vita quotidiana.

Prefettura

Si sono dati appuntamento in via XXV Luglio alcuni dei migranti ospiti di Masseria Ghermi per protestare ai piedi della Prefettura contro la lentezza della burocrazia che gli impedisce di ottenere il permesso di soggiorno in tempi  “ragionevoli”. Non solo, prima di essere ricevuti dal viceprefetto Claudio Sergi che ha ascoltato con attenzione le loro ragioni, gli stranieri si sono lamentati anche del freddo pungente che si avverte nei moduli abitativi e delle difficoltà che sono costretti ad affrontare quotidianamente. Una manifestazione pacifica che ha coinvolto circa settanta persone, tutti giovani provenienti dai paesi dell’Africa e del Medio Oriente.

«Ragazzoni ben vestiti, tutti rigorosamente in possesso di uno smartphone di ultima generazione» per la Lega salentina che – come si legge in una nota ufficiale a firma del Segretario Provinciale, Leonardo Calò e del Segretario Cittadino, Mario Spagnolo – ha colto l’occasione per ricordare ai manifestanti che «milioni di milioni di cittadini italiani vivono in condizioni ben peggiori di quelle lamentate, senza casa, senza riscaldamento, senza lavoro e senza cibo. Persone senza nome e per le quali le porte delle Prefetture e dei Comuni restano chiuse!».

Non solo, secondo i “salviniani” la Prefettura, unitamente al Comune di Lecce, dovrebbe valutare la chiusura di Masseria Ghermi «Vorremmo rammentare che proprio quella struttura è fonte quotidiana di fenomeni di grave allarme sociale come, ad esempio, la prostituzione minorile sulle vie di accesso e che, proprio su quella struttura, si sono riversate le polemiche e le proteste dei residenti della zona che hanno lamentato l’aumento di furti, atti di violenza e degrado nella zona» concludono.



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