Complice il caldo e la temperatura del mare, anche quest’anno sono tornate le meduse, una “presenza fissa” nel Mar Mediterraneo anche perché il tonno, il suo principale predatore, sta diventando sempre più raro, vittima della pesca eccessiva. Lo dimostrano le “segnalazioni” dei bagnanti che affollano le spiagge del Salento. Sono stati tantissimi, nei giorni scorsi, gli avvistamenti delle meduse nelle acque che vanno da Torre Rinalda fino a Santa Maria di Leuca, passando per San Cataldo, San Foca, Otranto, Santa Cesarea Terme, Castro, Tricase. Il coro è unanime. Meno nelle acque dello Jonio.
A darne notizia è lo Sportello dei Diritti, l’associazione presieduta da Giovanni D’Agata che ha ascoltato i racconti dei bagnanti che hanno notato la presenza di questi organismi gelatinosi, sempre più numerosi (Si calcola che siano addirittura decuplicate negli ultimi dieci anni. E le nostre coste non ne sono rimaste indenni). O peggio che hanno detto di essere stati ‘pizzicati’. Nulla di preoccupante o di allarmante, è un fenomeno naturale con il quale si deve imparare a convivere.
A differenza di altre specie pericolose, come quelle tropicali o subtropicali, sul litorale Adriatico sguazzano felicemente tranquilli esemplari che non recano particolari problemi all’uomo. Le punture delle meduse che abitano le acque del Salento non sono pericolose: bastano piccoli accorgimenti. Solo in alcuni casi può essere richiesto anche l’intervento dei sanitari o la corsa al Pronto Soccorso.
Le ‘regole d’oro’ da seguire in caso di puntura
Nel caso di un incontro ravvicinato con le meduse, dice Giovanni D’Aganta, sono sufficienti poche ma utili “regole d’oro” per scongiurare spiacevoli seccature: non strofinare bocca e occhi; non lavare con acqua dolce la parte colpita; usare acqua di mare e disinfettare con bicarbonato di sodio (ideale un mix equilibrato); non usare ghiaccio a diretto contato con la ferita; non grattare la zona ustionata (si accelera la sostanza tossica); evitare impacchi con aceto o ammoniaca e anche l’uso di alcool: rimuovere i frammenti dei tentacoli della medusa con pinzette (se il tentacolo è visibile) o anche una tessera magnetica; il rimedio migliore è un gel astringente al cloruro d’alluminio, utile anche per le punture di zanzara; usare pomate cortisoniche o antistaminiche capaci di ridurre infiammazione e bruciore.
Insomma, le meduse sono aumentate sulle nostre coste rispetto agli anni scorsi, ma nessun allarmismo. Si può continuare tranquillamente a fare il bagno. In ogni caso, “sarebbe opportuno – conclude D’Agata – che i Comuni e gli stabilimenti balneari provvedessero a segnalare la presenza di meduse con appositi cartelli che avvisano di prestare attenzione al momento di entrare in acqua”.