Qualità dell’aria: pronto il biomonitoraggio con le lumache autoctone salentine

L’innovativo progetto sarà realizzato dall’Università del Salento in collaborazione con il Comune di Lecce: cinque i siti scelti per le stazioni di monitoraggio.

Ha preso il via in questi giorni in città un interessante esperimento di biomonitoraggio della qualità dell’aria. Attraverso un innovativo sistema che prevede l’impiego di “particolari” organismi sentinella, il Laboratorio di Fisiologia Generale ed Ambientale del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Biologiche ed Ambientali dell’Università del Salento, grazie all’ausilio dell’Assessorato alle Politiche Ambientali del Comune, è passato alla fase operativa di un progetto che ha inteso proporre la realizzazione, nel contesto urbano cittadino, di un innovativo metodo volto al controllo della qualità dell’aria che respiriamo.

Tale approccio, nello specifico, consiste nell’impiego di gasteropodi terrestri autoctoni (Cantareusapertus), in sostanza le comunissime lumache, diffusissime nelle campagne leccesi,quali organismi sentinella, dislocati in centraline di biomonitoraggio urbano opportunamente realizzate e collocate. L’utilizzo di organismi sentinella permette una più organica valutazione degli effetti e dei danni indotti da miscele di contaminanti presenti nelle matrici ambientali, difficilmente quantificabili con le sole analisi chimiche.

“L’utilizzo di questo organismo –ha commentato l’assessore Andrea Guido – viene incontro ad una necessità di spiccata rilevanza e attualità in campo ambientale, che è quella di studiare e standardizzare metodologie innovative, sensibili e facilmente eseguibili per la valutazione dell’impatto dei contaminanti chimici nel nostro ambiente. A differenza di quanto accade con le tecniche di monitoraggio automatiche, lo studio di organismi bioindicatori permette di evidenziare l’impatto biologico dell’inquinamento su scala temporale e geografica, permettendo di superare il concetto di “monitoraggio puntiforme” assicurato dalle centraline di monitoraggio automatizzate gestite da ARPA Puglia. Ecco perché ho deciso immediatamente, non appena mi è stato proposto, di dare seguito ad un progetto del genere. L’allestimento di tale rete di biomonitoraggio, inoltre, consente alla città di Lecce di proporsi come città d’avanguardia nel sud Italia per quanto attiene il monitoraggio della qualità dell’aria in ambiente urbano”.

Secondo quanto riportato dal 2° rapporto sulla qualità dell’aria dell’Organizzazione Mondiale della Sanità l’incremento del traffico veicolare e delle emissioni da questo derivanti, risultano essere i maggiori responsabili dell’inquinamento dell’aria nelle aree più centrali delle città. Nonostante l’adozione di complessi piani del traffico e l’imposizione di restrizioni alla circolazione degli autoveicoli, il particolato atmosferico permane, tuttora, in diversi capoluoghi italiani, a livelli parecchio distanti rispetto a quelli fissati dai parametri di legge. Accanto a questo aspetto, inoltre, non è da sottovalutare la diretta correlazione esistente con il consistente incremento di patologie connesse all’apparato respiratorio (asma, bronchiti, allergie) e cardiovascolare, con pesanti ricadute circa la qualità della vita dei cittadini.

Secondo l’assessore Guido “il miglioramento della qualità dell’aria in ambiente urbano è un obiettivo imprescindibile per una città come Lecce, candidata a divenire una Smart City a tutti gli effetti”. Studiando gli effetti e le risposte indotti negli organismi sentinella dall’esposizione a contaminanti chimici presenti nell’aria, quindi, e monitorando lo stato di salute degli animali e la comparsa di eventuali danni alle cellule dell’apparato respiratorio, si avrà una vera e propria rete per il biomonitoraggio urbano della qualità dell’aria nella città di Lecce. “Ma accanto a questo obiettivo – ha tenuto a sottolineare l’assessore Guido – si intende perseguire anche un’azione volta alla valorizzazione e tutela della biodiversità locale nei suoi diversi aspetti e forme, anche in considerazione del fatto che questo gasteropode ha proprio nella Provincia di Lecce una sua specifica area di diffusione”.

I siti scelti per la collocazione delle stazioni di monitoraggio, ovviamente, sono quelli interessati dalla maggiore intensità di traffico veicolare: rotatoria ingresso nord (Brindisi); rotatoria Viale Japigia – Viale Giovanni Paolo II; isola spartitraffico ingresso sud (Lecce – Maglie); rotatoria Viale Gallipoli; Villa Comunale.