Quando la notte l’aria diventa irrespirabile, gli abitanti di Merine e Lizzanello non ne possono più. E il sindaco interviene

Sono giunte in redazione le lamentele di alcuni cittadini di Merine e Lizzanello in merito a quanto accade nelle ore notturne: l’aria diventa spesso irrespirabile a causa di puzza di fumo che non si sa bene da dove venga. Abbiamo ascoltato il sindaco Fulvio Pedone.

“Non se ne può più. Una notte siamo stati addirittura costretti, con un caldo asfissiante, a chiudere le finestre e accendere i condizionatori d’aria, perché dalle finestre entrava una puzza di plastica bruciata o di non so cosa altro”. A parlare è un abitante di Lizzanello, sulla via che collega il comune salentino alla sua frazione Merine.

Il problema è sentito da tutti e qualcuno dice “Che aria respiriamo durante le ore notturne? Che aria respirano i nostri figli?”. Insomma, nel territorio di Lizzanello e Merine al calar della sera si alzano fumi, con annesse emissioni odorigene che troppo spesso rendono l’aria irrespirabile.
 
“Non nascondiamoci dietro a un dito, non sono pochi coloro che – soprattuto d'estate – nelle campagne, col favore del buio, appiccano incendi a sterpaglie e quant’altro. Il tutto in piena violazione della Normativa. Su cosa prenda fuoco, poi, non si ha certezza. L'inverno si deve far conto pure con le emissioni di camini e comignoli”.
 
Un disagio, insomma, che ben conoscono anche i vicini abitanti del comune di Cavallino, avendo – tra le altre cose – a due passi l’impianto di biostabilizzazione: quando spira vento di Scirocco la puzza di spazzatura è quasi intollerabile! Per rendersene conto basta percorrere la SS275 all’altezza dell’Ipermercato Conad o vie limitrofe.
 
La nostra redazione ha raccolto le lamentele dei cittadini, molti ci hanno scritto chiedendo aiuto. E Leccenews24 ha chiesto lumi al sindaco di Lizzanello, Fulvio Pedone, il quale ha prontamente risposto.
 
“Per le puzze relative a combustione la prossima settimana depositerò un esposto a mia firma al Noe, in Procura e all'Arpa”, insomma il primo cittadino – in qualità di prima autorità responsabile della condizione di salute della popolazione del suo territorio – è sul piede di guerra poiché dell’entità del disagio che oggi raccontiamo ne è pienamente a conoscenza.
 
“Per le questioni odorigene connesse all'impianto di Cavallino – prosegue Pedone – abbiamo attivato con l'Ufficio Ambiente ed un consulente esterno l'istruttoria propedeutica ai provvedimenti necessari. Stiamo approfondendo anche la questione relativa alla ex Saspi e alle falde”. Un lavoro a tutto tondo volto alla tutela dell’Ambiente e della Salute dei cittadini, quindi. Si attendono i risvolti.



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