Nuova Questura di Lecce, il Sindacato di Polizia: ‘È ora di passare dalle parole ai fatti’

Il Segretario Generale del Siulp Lecce, Mirko Bray, interviene sulla nota del Sindaco di Lecce in ordine alla nuova Questura in Caduti di Nassiriya.

In merito alla nuova Questura di Lecce è oggettivo il fatto che una migliore collocazione urbanistica avrebbe molteplici benefiche ricadute sul territorio, così come è pleonastico sostenere che tali benefici si estenderebbero anche alla qualità dei servizi offerti dalla Polizia di Stato. Ma adesso passiamo dalle parole ai fatti‘.

È un invito alla concretezza quello che giunge dal Siulp di Lecce, il sindacato di Polizia, all’ indomani della nota del Sindaco di Lecce, Carlo Salvemini, in cui da Palazzo Carafa si annunciava l’approvazione da parte della Giunta Comunale della delibera per il mandato a partecipare all’avviso pubblico di manifestazione di interesse-ricerca di mercato immobiliare, pubblicato dalla Prefettura, per l’acquisizione in proprietà di un terreno per consentire la realizzazione della nuova sede della Questura di Lecce.

‘Sulla questione della nuova sede della Questura – afferma in un comunicato Mirko Bray, Segretario Generale di Siulp Lecce – riteniamo che che il tempo delle promesse e dei buoni propositi sia ampiamente scaduto. È sufficiente ricordare che il protocollo d’intesa per l’acquisizione del terreno di via Caduti di Nassiriya è stato sottoscritto nell’ormai lontano 2018 dal Sindaco Salvemini e dal coevo Capo della Polizia, il Prefetto Franco Gabrielli. Oggi l’unica certezza sulla vicenda è l’amarezza nel dovere constatare che, come nel gioco dell’oca, siamo tornati nella casella di partenza. Ovviamente la dignità dei lavoratori non può essere in alcun modo sovrapposta ad un gioco, motivo per cui continueremo ad essere vigili sugli sviluppi della questione della nuova sede della Questura, insistendo nel sollecitare, se necessario anche con animosità e manifestazioni di protesta, tutti gli interlocutori di ogni livello”.

Nella nota del Siulp oltre ad una richiesta di spazi che consentirebbero di lavorare in condizioni dignitose e funzionali, ci si sofferma anche sulla questione degli alloggi che consentirebbe a molti giovani, poliziotte e poliziotti, una volta giunti al termine del percorso di formazione, di scegliere Lecce come sede di assegnazione, cosa che non avviene proprio per la mancanza di questi spazi abitativi.

Ultima segnalazione quella legata all’edificio che ospita gli uffici della Polizia Stradale, edificio legittimamente reclamato dai proprietari, costretti a ricorrere alla procedura di sfratto.