Raccolta differenziata a Lecce, la Magistratura vuole vederci chiaro. Conosciamo da vicino i pretendenti

Conosciamo da vicino i tre concorrenti che lottano giudiziariamente per aggiudicarsi la gestione del servizio di raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani nel capoluogo salentino: la Monteco, che avrebbe ottenuto l’incarico, la Axa-Ecotecnica e la Aimeri Ambiente

Differenziare la carta dalla plastica, il vetro dal rifiuto secco non riciclabile, l’umido dai metalli: un diritto del cittadino oltre che un dovere che a Lecce non è dato esercitare.
La storia ha dell’incredibile, se si pensa che ci sono tanti comuni della provincia salentina, piccoli, piccolissimi comuni, in cui il porta a porta spinto è diventato ormai la quotidianità ed i cittadini hanno imparato a separare e differenziare il rifiuto. Non tanto e non solo per la paura dell’ecotassa, la tassa regionale che si abbatte in maniera importante sulle comunità che non riescono a raggiungere soglie di differenziata nel conferimento della spazzatura degne dell’anno 2014, ma per un principio di civiltà e sensibilità ambientale con il quale ormai ci si confronta alla luce delle tante situazioni poco edificanti che si sono realizzate anche in Puglia, anche nel Salento, occorre ricordarlo bene, quando i cumuli di rifiuti ammassati sui marciapiedi e sui bordi delle strade, rifiuti in attesa di essere portati in discarica, hanno deturpato l’immagine del territorio e la coscienza collettiva.

Di più: la differenziata è qualcosa in cui i bambini, i cittadini più piccoli, i cittadini del futuro sono un passo avanti rispetto ai propri genitori e sono loro ad insegnare, in tante circostanze, le nuove modalità di raccolta di quelli che un tempo erano un problema e che invece potrebbero diventare una risorsa. Una rivoluzione culturale, dinanzi alla quale la scuola italiana, indietro su tante tematiche, ha offerto il proprio contributo determinante, visto che ormai in tutti gli istituti scolastici si insegna agli alunni l’importanza di saper differenziare.
Ma Lecce è sorda, a Lecce non si differenzia, il porta a porta è un diritto per  i soli abitanti di un paio di quartieri che ci hanno provato in via sperimentale. Certo, in ballo,  o in palio se preferite, ci sono ben 122 milioni di euro, una cifra da capogiro, troppo o il giusto a seconda degli uomini che si impiegano nella raccolta, dei mezzi e delle tecnologie che si utilizzano, della performanza del sistema di differenziazione, della utilità ed incisività della campagna di comunicazione che non solo deve spiegare, ma anche motivare i cittadini.

Tutte cose importanti, fondamentali, che dopo ben due anni dall’emanazione del bando e varie sentenze del Tar e del Consiglio di Stato, hanno portato i dirigenti del Comune di Lecce ad affidare l’incarico alla ditta Monteco di Campi Salentina. Incarico che, però, non si è trasformato nell’immediata operatività del servizio a causa di vari ricorsi da parte dei soggetti che hanno partecipato alla gara, perdendola, e dell’azione della magistratura che adesso vuole sì vederci chiaro e che proprio l’altro ieri ha mandato a Palazzo Carafa gli uomini della Guardia di Finanza a sequestrare tutti gli incartamenti e tutta la pratica di affidamento per verificare se sia configurato o meno, nell’aggiudicazione, il reato di abuso d'ufficio e omissione di atti d'ufficio. I leccesi hanno aspettato anni, figuriamoci se non possono attendere qualche altra settimana, nella convinzione assoluta che, vista l’importanza del progetto in questione, i giudici sapranno coniugare lo studio del caso con la celerità che occorre. Del resto è interesse di tutti sapere che l’affidamento della raccolta dei rifiuti solidi urbani sia stato espletato, nel rispetto delle procedure, ad un’azienda sana, che ha vinto con merito, che non ha problemi di alcun tipo con la Giustizia Italiana e che si è sempre comportata con lealtà e trasparenza. Ciò, indubbiamente, rende tutti più sicuri.

Ma chi sono i tre pretendenti che si stanno contendendo il servizio nel capoluogo salentino? Conosciamoli da vicino. I vincitori, a detta dell’amministrazione comunale leccese, sulla base di qualche sentenza emessa dal Tar e dal Consiglio di Stato, come detto sopra, sono quelli della Monteco, società a responsabilità limitata del Nord Salento, con sede a Campi, di proprietà del noto imprenditore Mario Montinaro.
«Facciamo la differenza con la differenziata con la certezza che un mondo ecosostenibile sia possibile », si legge sul loro portale, dal quale si apprende che da oltre 40 anni la Monteco si occupa di servizi nel settore ambientale.  
«Monteco Srl lavora quotidianamente sulla strada – si legge ancora – con piani che coprono le esigenze e le richieste dell’intero territorio. Entriamo nelle scuole per educare i bambini – il nostro futuro – sui temi della raccolta differenziata e del riciclaggio dei rifiuti. Partecipiamo attivamente all’organizzazione di iniziative in cui tutti i cittadini possono formarsi e informarsi sulla gestione, domestica e non, dei rifiuti e sul rispetto dell’ambiente. Sono occasioni in cui la comunità si incontra e si arricchisce di nuove prospettive, prospettive green

La Monteco opera in Puglia, nelle province di Bari, Taranto, Brindisi e Lecce. Nella provincia leccese sono 10 i comuni in cui effettua i servizi di raccolta: Castrignano del Capo, Guagnano, Leverano, Lizzanello, Monteroni, Salice Salentino, San Cesario di Lecce, Squinzano, Tricase e Veglie.

Gli sconfitti, che però hanno immediatamente presentato istanza di revocazione al Consiglio di Stato, sono invece quelli dell’Associazione Temporanea d’Impresa tra  Axa ed Ecotecnica, gli uscenti, potremmo dire, coloro che hanno svolto negli ultimi anni il servizio di raccolta urbana in città . Un volto noto anche qui, dietro il servizio, quello dell’imprenditore salentino Giampiero Corvaglia, da anni impegnato nel settore dell’ambiente e figlio di uno dei sindaci più amati del capoluogo, “don” Ciccio Corvaglia.
« Creato dalla fusione di più aziende specializzate nei servizi ambientali, il Gruppo Axa, nato nel 1987 a Lecce, – si legge sul sito internetopera nel mercato nazionale dei servizi di raccolta rifiuti, bonifiche siti inquinati, bonifiche di eternit-amianto, verifica impianti termici ed utility ad enti pubblici e privati.»  Come dicevamo, l’Axa nella raccolta e smaltimento dei rifiuti a Lecce ha operato in Ati con la Ecotecnica srl, altra azienda leader del settore  « Ecotecnica opera nel settore ambientale da più di vent’anni, nel corso dei quali si è affermata, grazie al know-how tecnologico sviluppato, come azienda leader nel campo della raccolta differenziata. L’attività principale di Ecotecnica, infatti, è stata sin dalla sua nascita, nel 1988, orientata al recupero e valorizzazione delle materie prime seconde. La consapevolezza dell’importanza, per una società realmente eco-sostenibile, della drastica riduzione dei rifiuti destinati alle discariche, nonché delle discariche stesse, ha portato l’azienda a realizzare l'Impianto di Stoccaggio e Selezione di Lequile e l’impianto di Recupero del Vetro di Copertino

Alla finestra, ma interessato a far prevalere la propria posizione, con una diffida recapitata agli uffici di Palazzo Carafa in cui si chiede di affidargli l’incarico, i terzi classificati, quella della Aimeri Ambiente, del Gruppo Biancamano, azienda lombarda con sede a Rozzano, in provincia di Milano, un autentico colosso che serve 282 comuni sparsi in 13 regioni italiane tra le quali anche la Puglia, dove il servizio è svolto, però soltanto, a  Valenzano, nel barese.
«Aimeri Ambiente – si legge sul portale dell’azienda – conta una tradizione di oltre quarant'anni nel settore dell’igiene ambientale ed il nome dell’azienda deriva infatti dalla Aimeri di Mondovì (CN), storica impresa dell’omonima famiglia, attiva nel settore della raccolta rifiuti nella provincia di Cuneo. Fondata nel 1973, Aimeri viene acquistata nel 2004 dal Gruppo Biancamano fondato dai fratelli Pizzimbone, Giovanni Battista e Pier Paolo, che ha in Ponticelli srl l'altro caposaldo della propria attività. Con la nuova proprietà avviene la trasformazione in Aimeri Ambiente srl che diviene uno dei principali operatori del settore della gestione dei servizi operativi ambientali a livello nazionale. Nel 2009 il Gruppo Biancamano, attraverso Aimeri Ambiente, acquisisce MSA –Manutencoop Servizi Ambientali, affermandosi così in Italia come il primo gruppo privato del settore. Nel dicembre 2012 è stato approvato il piano di fusione per l’incorporazione di Ponticelli, storica azienda di Imperia,in Aimeri Ambiente

Il duello tra Aimeri Ambiente e Monteco su Lecce rispecchia e ripete da vicino quello che si è verificato nelle settimane scorse a Brindisi, città in cui la Procura ha aperto un’inchiesta in merito alle procedure di affidamento del servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani. La Aimeri, tra l’altro, è impegnata in Sicilia in due casi delicati di cui si ha notizia: la situazione stipendi per i dipendenti che operano nel comprensorio di Marsala e l‘indagine della Dda di Palermo per traffico di rifiuti e corruzione.
 



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