Deve curare un tumore a Milano, ma non vuole chiudere il suo negozio. La raccolta fondi di Errica

“Sono Errica, ho 47 anni, due figlie stupende, un tumore al cervello ed un piccolo negozio di alimenti da salvare”. È questo l’appello di una mamma di Lecce che ha lanciato una raccolta fondi su GoFundMe

Aiutatemi a coprire il debito del nostro negozio, ad assumere qualcuno che mi sostituisca quando non riesco a lavorare, ad affrontare le cure mediche senza l’ansia del denaro che non basta, a continuare a costruire un futuro diverso per me e le mie figlie”. Con queste parole Errica Goffredo ha voluto lanciare un appello. Una richiesta di aiuto per salvare il suo negozio di alimenti per tutte le esigenze: intolleranze (come il lattosio), allergie (come il nichel), malattie (come la celiachia o il diabete) scelte di vita (vegane o vegetariane). Non solo solo delle mura dove si può trovare di tutto, per Enrica quel negozio è una speranza per il futuro, suo e delle sue figlie ‘stupende’, come aggiunge con orgoglio sulla pagina GoFundMe, dove ha aperto una raccolta fondi.

Enrica non vuole arrendersi davanti alle difficoltà della vita, non vuole far vincere il tumore, comparso come un ospite sgradito per la prima volta nel 2017. I mal di testa, continui e resistenti ad ogni tentativo di ‘tamponamento’, erano state per lei un campanello di allarme che l’ha spinta a vederci chiaro. La scoperta del tumore era stata una doccia fredda che la donna ha affrontato con coraggio. “Era benigno, piccolo, ma rompeva le scatole” si legge. Le terapie erano state dure, ma avevano fatto intravedere una speranza. Sembrava tutto superato quando, con la famiglia, ha deciso di chiedere un prestito per aprire un negozio. Era dicembre, del 2022.

A febbraio Errica sente che qualcosa non va. Le dicono che era colpa dello stress, dei ‘nuovi’ ritmi lavorativi, ma non era così. Il tumore era tornato e, questa volta, era maligno.

Dopo aver sentito paredi diversi, la 47enne sceglie Milano, dove è stata operata d’urgenza. Il negozio? Chiuso, per due mesi, fino a quando a fatica non ha ricominciato a lavorare, ma deve abbassare spesso la saracinesca, per curarsi. “Se io non posso lavorare il negozio si ferma – racconta – ma non le bollette, l’affitto e le tasse”.

“Ho dovuto buttare tanto cibo, ho perso la clientela. Da allora, si sono alternati periodi di chiusura per i dolori o le crisi epilettiche, per la terapia o per i viaggi di controllo a Milano”.

“Il tumore resiste ed anche io (!) ma questo nostro piccolo negozio, creato con tanto amore, da risorsa è diventato un grande pensiero in più” si legge nell’appello. Errica non vuole rinunciare anche per le sue figlie che non vorrebbero vedere sfumare progetto e sacrifici fatti.

“Aiutami a coprire il debito che ha attualmente il nostro negozio; aiutami ad avere la possibilità economica per assumere qualcuno che mi sostituisca quando non riesco a lavorare; aiutami ad affrontare le cure mediche senza l’ansia del denaro che non basta; aiutami a continuare a costruire un futuro diverso per me e le mie figlie; aiutami a non permettere al tumore di toglierci anche il nostro sogno di un futuro migliore!”

La raccolta fondi ha avuto più di cento donazioni e ha raggiunto la cifra di 4.700 euro. È raggiungibile al link https://www.gofundme.com/f/aiutami-a-non-far-vincere-il-mio-tumore-sulla-mia-vita