Racket e usura. Se ne parla a Lecce con il commissario straordinario Giuffrè

Nel seminario che si è svolto questa mattina in Prefettura, alla presenza del commissario straordinario Giuffrè si è discusso anche del tentativo d’infiltrazione criminale in settori dell’economia fino a qualche anno fa incontaminati, come quello turistico e ricettivo.

Hanno cambiato volto ma sono sempre loro: racket e usura, due mali della società non solo per la loro diffusione capillare sul territorio ma anche per la loro silenziosità. Troppo spesso, infatti, questi reati non sono denunciati un po’ per vergogna, più spesso per paura.  A questo servono le numerose campagne di sensibilizzazione, nazionali e non, per dare coraggio alle vittime di questi fenomeni, per aiutarle ad “uscire allo scoperto” senza timore di ritorsioni. Lo dimostrano le chiamate arrivate ai numeri verdi, fortunatamente superiori a qualunque iniziativa.
 
Nonostante si parli, e tanto non è mai abbastanza. La strada è ancora lunga. Per questo, questa mattina in Prefettura, alla presenza del Commissario Straordinario per il Coordinamento delle iniziative Antiracket e Antiusura, Santi Giuffrè, si è svolto un seminario, organizzato con la collaborazione della Presidenza Regionale dell’Associazione S.O.S. Impresa – Rete della Legalità. Un incontro fortemente voluto per discutere dell’applicazione della normativa in materia di sostegno alle vittime del racket e dell’usura e sui possibili interventi legislativi per una più compiuta azione di tutela nei confronti di coloro che vengono a trovarsi in tale drammatica condizione.
 
«Ogni zona d’Italia ha un settore che attira la criminalità organizzata. In Puglia è il turismo» ha dichiarato Giuffrè presente all’evento. 
 
L’evento, che il Prefetto di Lecce, la dott.ssa Giuliana Perrotta nella sua introduzione ha presentato come «momento di riflessione ulle tematiche di maggior interesse per le associazioni antiracket ed antiusura che operano sul territorio» rappresenta un contributo all’azione di prevenzione e contrasto nei confronti del tentativo di infiltrazione di ogni forma di criminalità in settori economici in precedenza non interessati dal fenomeno criminale.
 
Perché come spesso è stato sottolineato in altre occasioni, anche la criminalità è cambiata, si è adattata alla società, al contesto in cui opera.
 
Al seminario, hanno partecipato il Procuratore Generale presso la Corte d’Appello, dott.Giuseppe Vignola, il Presidente del Tribubale di Lecce, Gianfranco Giardino, il Procuratore della Repubblica, Cataldo Motta, che, in qualità di relatore, ha svolto un intervento sul tema, particolarmente avvertito, della sospensione dei termini dei procedimenti esecutivi e degli adempimenti fiscali in favore delle vittime dei reati di usura ed estorsione.
 
Sono, inoltre, intervenuti i rappresentanti dell’ABI Puglia che hanno evidenziato, pur nelle difficoltà dell’attuale momento economico, una timida ma incoraggiante ripresa nell’erogazione del credito nei confronti delle imprese, in linea con i dati emergenti su scala nazionale in relazione all’andamento del PIL.
 
Il settore delle associazioni antiracket ed antiusura, rappresentato non solo dalle associazioni operanti nel territorio provinciale, ma anche da quelle attive in altre province della Puglia, che spesso sono in prima linea nella lotta a questo tipo di reati, ha sottolineato la necessità di interventi normativi volti a favorire una pronta forma di sostegno agli imprenditori che denunciano, attraverso la possibilità di costituire fondi da destinare ad iniziative utili a far fronte alle necessità  immediate degli stessi.
 
 Il Commissario Straordinario per il Coordinamento delle iniziative Antiracket e Antiusura, nell’evidenziare la necessità che si rafforzi sempre di più la sinergia tra le associazioni che operano sul territorio e le istituzioni a livello locale e centrale, ha sottolineato l’importanza di porre in essere nuove e  più incisive forme di contrasto al fenomeno, sia sul piano normativo sia in relazione all’azione delle associazioni che devono proiettare la loro attività anche e soprattutto nell’affiancare le vittime nei procedimento giudiziari, costituendosi parte civile.



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