Recupero di un ticket non pagato, la lettera della Asl dieci anni dopo la visita

Davide (nome di fantasia) ha ricevuto una lettera dalla Asl per il recupero di un ticket non pagato per una visita che aveva fatto 10 anni fa con l’esenzione perché la famiglia era in difficoltà economiche

Metti che hai 24 anni e passi buona parte della tua giornata a cercare un lavoro che non riesci a trovare. Quando suona il postino e arriva corrispondenza a te intestata pensi sempre che sia qualcuno che abbia valutato positivamente il tuo curriculum o che almeno abbia educatamente risposto. Resti di stucco, per usare un eufemismo, quando scopri che a scriverti è l’Asl di Lecce che ti chiede, sulla base di alcune verifiche di autocertificazione, il recupero di un ticket non pagato. Vai indietro con la memoria per ricordarti bene a quale visita si stiano riferendo e non ti viene in mente nulla. Pensi ad un errore, ad un caso di omonimia.

Poi leggi bene il foglio tra le mani e scopri che l’accertamento è relativo ad una visita che hai fatto nel 2012, quando avevi 14 anni, quando non stavi bene e la tua famiglia ti portava in giro per visite specialistiche che costavano soldi che non avevate. Già, perché tuo padre è disoccupato da tanto, troppo tempo e la tua famiglia è stata bersagliata da cose ben più gravi dell’assenza di un posto di lavoro fisso. La buona volontà non vi è mancata e l’arte di arrangiarvi nemmeno.

Ma sono passati dieci anni da quella visita a cui ti sei sottoposto senza pagare il ticket perché chi poteva aver diritto all’esenzione se non voi? Se non voi che vivevate nell’indigenza e nel bisogno? «Come mai si sono ricordati di quella visita con 10 anni di ritardo e non me l’hanno contestata un po’ di mesi dopo? Dove vado a recuperare carte e cartuscelle che possano ricostruire quelle giornate e la mia richiesta di esenzione?», racconta Davide (nome di fantasia, ndr…) a Leccenews24.it.

Ma le parole scritte nero su bianco sono come pietre, anche a distanza di tempo. «Le verifiche effettuate dal Sistema Tessera Sanitaria (banche dati dell’Agenzia delle Entrate, del Ministero del Lavoro e dell’Inps – art. 1 comma 10 del D.M. 11/12/2009) hanno evidenziato che la Sua posizione reddituale e/o occupazionale e/o pensionistica relativa al periodo 2012 non coincide con quella autocertificata. Ciò comporta l’obbligo al pagamento del ticket per la spesa specialistica e/o farmaceutica come riportato di seguito nel dettaglio e pari a € 81,03. La invitiamo a versare l’importo utilizzando il bollettino postale allegato, entro 60 gg. Dalla data di notifica di questa raccomandata…In caso di mancato pagamento entro il termine indicato si procederà al recupero coattivo con ulteriore aggravio di spese.»

Premesso che il destinatario della raccomandata alla data degli esami specialistici aveva 14 anni, c’è da dire che la situazione economica del nucleo familiare nel tempo non solo non è cambiata, ma è anche peggiorata. «Come si può pensare di dover pagare per ciò che era un mio diritto, un nostro diritto? Non ho la possibilità di pagare un legale per difendermi da questa richiesta di pagamento e mi sono rivolto ad un’associazione di volontariato sperando che possa tutelarmi», prosegue Davide tutto d’un fiato.

Ad oggi la sua vicenda è stata abbracciata dal Pronto Soccorso dei Poveri. Il presidente Tommaso Prima, promette battaglia. Ha passato l’incartamento al pool di avvocati di cui si avvale l’associazione, professionisti che si mettono a disposizione per tutelare i diritti e gli interessi di chi si trova in difficoltà, anche ma non solo economica. Leccenews24.it seguirà la vicenda e aggiornerà sugli esiti, speriamo non tra altri 10 anni…



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