
Fiore tra i capelli, sguardo fiero e schiena dritta. Tanto dritta da pagare con la vita l’amore per la sua terra. Questa è Renata Fonte, l’assessore alla cultura e alla pubblica istruzione del comune di Nardò, uccisa per aver difeso il suo territorio. La consigliera comunale aveva capito che Porto Selvaggio, un angolo di paradiso affacciato sullo Ionio, era in pericolo, che la bellezza di quel fazzoletto di terra stava per essere rovinata dal cemento che sarebbe rimasto indelebile, come una cicatrice. Così, si era opposta, aveva lottato con forza per impedire la speculazione edilizia per “regalare” alle figlie e alle future generazioni un futuro migliore. Sola e contro tutti. Come sola era quella sera del 31 marzo 1984, quando fu uccisa con tre colpi di pistola da due sicari che l’avevano attesa sotto casa.
Appena finito il consiglio comunale, Renata stava tornando dalla sua famiglia, quando a pochi passi dalla sua abitazione trovò la morte. Due uomini le sparano a bruciapelo. Non c’è nulla da fare.
Se pensavano di chiuderle la bocca con una pistola calibro 38 si sbagliavano. Il vento che soffia su Porto Selvaggio mormora ancora il suo nome.
Il sindaco Mellone: “Renata modello di coraggio”
“Renata Fonte – ricorda il sindaco Pippi Mellone – è simbolo e punto di riferimento di chi ama la propria terra e di chi non accetta soprusi, speculazioni e illegalità. È il modello per chi ha coscienza, sensibilità e coraggio, contro chi assume comportamenti sordidi, contro chi interpreta in modo “acrobatico” la storia e contro chi ha avuto e continua ad avere paura della sua figura. Perché in questi 40 anni Renata Fonte è morta altre volte, ad esempio quando chi governava la città qualche anno fa decise incredibilmente di bocciare la nostra proposta di intitolarle l’aula consiliare, il luogo che l’ha vista battersi sino a pochi minuti prima di morire. Un gesto doveroso che abbiamo orgogliosamente compiuto noi nel 2017. Noi, che forse abbiamo più chiaro di qualcun altro chi era Renata Fonte e perché occorra difenderne la memoria”.
In occasione del 40esimo anniversario della morte, l’amministrazione comunale di Nardò ha organizzato una cerimonia in programma mercoledì 3 aprile alle ore 10:30 al Belvedere del parco di Portoselvaggio, dove è presente una stele in sua memoria. È prevista la partecipazione degli studenti dei tre istituti scolastici comprensivi della città. Sono in programma alcune letture di Marco Alemanno, Pasquale Alfieri e Antonietta Martignano, su una composizione al pianoforte di Antonio Mariano dedicata a Renata Fonte dal titolo Le note di Renata. Interverranno anche il sindaco Pippi Mellone e l’assessore alla Cultura Giulia Puglia. Tutti i cittadini sono invitati a partecipare.