
La realizzazione della rete pluviale in zona Pagani a Nardò si avvicina sempre più.
La giunta del comune neretino, infatti, ha approvato il progetto esecutivo dell’opera, che comprende anche la riqualificazione di strade e marciapiedi.
Si tratta di servizi che le tantissime famiglie residenti in questa zona, prossima all’area urbana e in continua espansione, attendono da molto tempo.
Dopo il via libera al progetto definitivo da parte del Consiglio comunale alla fine di aprile, il governo cittadino ha dato l’assenso al progetto esecutivo, preludio alla realizzazione dell’opera concreta. Come previsto dalla tabella di marcia, infatti, dopo l’approvazione del bilancio preventivo nei prossimi giorni, l’amministrazione comunale potrà contrarre il mutuo da 1 milione e mezzo di euro con la Cassa Depositi e Prestiti e quindi indire la gara di appalto dei lavori (che saranno avviati dopo l’estate e conclusi entro 180 giorni).
Il progetto è stato redatto dal raggruppamento di professionisti costituito dall’ingegnere Salvatore Cristian Filieri (capogruppo), dalla società di ingegneria IA.ING s.r.l., dagli architetti Alfredo Inno e Manuela Lega, dall’ingegnere Sara Falangone e dal geologo Andrea Vitale. I lavori sulla rete di fognatura pluviale e su strade e marciapiedi sono stati scissi in due interventi: il primo che interessa le vie Lezzi, Leonardo, De Martino, Saponaro, Codacci Pisanelli, Bardoscia, Bonaventura e Nullo D’Amato e il secondo le vie Mariano, Onorato, Degli Speleologi, Sanasi e Vaglio. Il primo, posto più a sud, prevede anche la realizzazione di una stazione di trattamento delle acque con relativa area di dispersione (in parte su superfici private). Il secondo, più vicino al centro urbano, prevede invece il collegamento della nuova rete a quella esistente.
“Ci avviciniamo velocemente all’obiettivo – commenta il sindaco Pippi Mellone – perché vogliamo finalmente garantire ai residenti di zona Pagani quest’opera fondamentale. Lo abbiamo promesso ed entro l’estate 2021 porteremo a casa anche questo risultato, che definirei storico”.