Chilometri di rifiuti galleggiano a largo di Punta Palascìa: plastica, bottiglie, bidoni dell’immondizia. Il video-denuncia arriva dal due volte campione italiano di pesca in apnea Luigi Puretti, originario di Uggiano la Chiesa, trovatosi dinanzi a uno spettacolo mortificante durante una battuta di pesca a largo di Otranto.
L’ingente quantitativo di rifiuti scorre trascinato dalla corrente dinanzi agli occhi del pescatore che, incredulo, registra la scena. “Non si tratta di un evento eccezionale, ma è la situazione in cui versa il mare ormai da anni – è il suo commento desolato – La maggior parte sono rifiuti plastici, e da ricerche condotte risultano provenire dai maggiori fiumi europei che sfociano nei nostri mari. Siamo arrivati a un punto di non ritorno. Io sono un pescatore in apnea e vado in mare 365 giorni l’anno. Vedo quello che c’è realmente in mare e mi sono imbattuto diverse volte in situazioni poco piacevoli sotto il pelo dell’acqua. I nostri fondali sono tappezzati di ogni genere di rifiuto”.
La denuncia di Puretti aggiunge un ulteriore tassello al puzzle dei fenomeni d’inquinamento marino che da tempo interessano le coste. Solo un paio di settimane fa, la guardia costiera di Otranto, coadiuvata dal centro di recupero tartarughe di Calimera, aveva portato in salvo due esemplari di Caretta Caretta minacciati dalle microplastiche derivanti dalla frammentazione dei rifiuti gettati in mare. È a causa dell’aumento delle segnalazioni che il Ministero dell’Ambiente ha lanciato nella primavera 2019 la campagna “plastic free”, impegnando la guardia costiera in attività di sensibilizzazione tese a ridurre comportamenti negligenti e a creare una coscienza collettiva attorno alle problematiche legate all’inquinamento dei mari.