Sant’Oronzo torna in Piazza, la comunità leccese riabbraccia il suo patrono

Nella giornata di ieri è arrivata in città la copia della statua che domani tornerà sulla colonna dopo anni di assenza.

L’attesa è finita e dopo anni di assenza Sant’Oronzo è tornata ad abbracciare i leccesi.

Nel pomeriggio di ieri, infatti, la statua del Patrono della “Capitale del Barocco” è tornata in Piazza. Certo, si tratta di una copia che domani verrà collocata sulla colonna, ma questo poco importa, perché ciò che conta per la comunità è il significato di questo ritorno.

“Dagli sguardi, dalle emozioni e dalle dichiarazioni dei concittadini presenti, oggi si coglie il vero significato di quella religiosità popolare di cui ci ha sempre parlato il nostro Arcivescovo e nella quale è racchiusa la testimonianza di Sant’Oronzo”, ha affermato il Sindaco di Lecce Carlo Salvemini.

“Questo è un atto che la città aveva necessità di compiere. Dopo il restauro bisognava preservare la statua originale e grazie anche alle donazioni popolari è stata realizzata una copia. Questo è un momento storico per la città, a prescindere da altri passaggi, l’importante è che questo momento sia vissuto da tutti i leccesi con lo spirito e con il cuore aperto come sta accadendo”, ha concluso.

L’effige del Santo Patrono è giunta nel “Salotto buono della città” gremito di persone, accompagnata dalla note suonate dalla Banda Città di Lecce, è stata alloggiata davanti al Sedile, dove vi rimarrà fino alla giornata di domani, quando, alle 12.00 verrà issata sulla colonna.

“Mi sono fermato a osservare il volto di Sant’Oronzo, questa è veramente un’opera di grande valore artistico e spero che diventi un’opera dal grande valore spirituale, come segno di protezione per tutta la città e per tutta la comunità”, ha affermato l’Arcivescovo Metropolita di Lecce Mons. Michele Seccia.

“Importante, poi, è stato averla collocata provvisoriamente di fronte al Sedile, che è un simbolo di questa città e un simbolo della difesa del Santo intorno a noi. La comunità ha voluto onorarlo e vederlo dominare in questa piazza fa sentire la sua presenza spirituale – ha proseguito.

Il verbo dominare può sembrare avere un significato di oppressione, ma intendo il dominare dei santi, di coloro che in virtù della vita e, nel caso di Sant’Oronzo, del martirio, ancor più meritano un’attenzione e una capacità di testimonianza che si provano ancora oggi. Questo è ciò che bisogna chiedere alla nostra vita cristiana, a partire dal Vescovo, dai sacerdoti e da tutti i cittadini, perché invocare i santi serve a fare sì che si conservi la fede”.



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