La prima apparizione al pubblico di Robin Williams risale ad un episodio della fortunatissima serie televisiva ‘Happy days’, nella quale il suo personaggio, un simpaticissimo alieno di nome Mork, proveniente dal pianeta Ork, appariva in sogno al protagonista della serie Richie Cunningham. Pochi anni dopo a quel simpatico extraterrestre sarebbe stata dedicata una serie dal titolo “Mork e Mindy”, anche quest’ultima, come la precedente, baciata dalla fortuna degli ascolti.
È stato questo il trampolino di lancio per Robin Williams che, con gli anni, in una serie di pellicole cinematografiche ha dimostrato la sua poliedricità, passando indistintamente da ruoli comici – quelli con cui aveva iniziato la carriera – a quelli drammatici che lo hanno consacrato nell’Olimpo della cinematografia.
Tra i personaggi che più lo hanno reso noto quello del simpatico Dj, Adrian Cronauer impegnato a sollevare il morale delle truppe statunitensi nella pellicola Good morning Vietnam, o quella del prof. Keating nel film ‘L’attimo fuggente’. E ancora, il doppio ruolo in Mrs. Doubtfire o il medico che gira per i reparti con un naso rosso da clown, per far sorridere i bambini malati in Patch Adams. E, infine, lo psicologo Sean McGuire in ‘Will Hunting, genio ribelle’ al fianco di due giovanissimi Matt Damon e Ben Affleck. Quest’ultimo ruolo gli è valso l’Oscar come migliore attore non protagonista.
Doppiò anche il genio della lampada in Aladdin. Fu così bravo che secondo diversi critici “rubò” il film, attirando l’attenzione su di sé rispetto agli altri personaggi.
La morte di Robin Williams
“La comicità è solo una tragedia più veloce.” Questa celebre frase di Robin Williams racchiude in sé la complessità di un uomo che, pur donando al mondo risate indimenticabili, nascondeva una profonda fragilità.
Da tempo, il grande attore soffriva di depressione. Una malattia invisibile che lo ha accompagnato per gran parte della sua vita, fino al suo ultimo passo. Era l’11 agosto 2014, quando il corpo senza vita dell’attore è stato trovato dai vigili del fuoco nella sua casa di Tiburon in California. Il medico legale ha attribuito la causa del decesso ad asfissia per sospetto suicidio.
Qualunque sia stata la vera motivazione della tragica decisione di porre fine alla sua vita, resta il fatto che ha lasciato un profondo segno in generazioni di spettatori nel mondo intero.
L’eredità di Robin Williams continua a vivere. I suoi film sono ancora oggi amati da grandi e piccini, le sue battute sono diventate parte del nostro linguaggio comune.