Rssa ‘Don Tonino Bello’ di Miggiano, le operatrici chiedono l’intervento delle istituzioni: ‘Situazione di incertezza lavorativa insostenibile’

Le operatrici della Rssa Don Tonino Bello di Miggiano scrivono una lettera esprimendo forti preoccupazioni sul loro futuro. Il passaggio dalla cooperativa uscente a quella subentrante sta creando disagi e problemi.

In giorni in cui crescono l’apprensione e la preoccupazione per la sorte di tanti anziani ricoverati nelle residenze sociosanitarie assistenziali e nelle case di riposo a causa della recrudescenza invernale del covid che ancora è lungi dall’essere completamente debellato e che comunque resta pericoloso per le fasce deboli della popolazione, non smettono di creare allarme sociale di carattere occupazionale le vicende di alcune strutture del territorio. La redazione di Leccenews24.it è stata raggiunta dalla lettera di alcune operatrici della Rssa ‘Don Tonino Bello’ di Miggiano che manifestano paura per il loro futuro e non esitano a dichiararsi ‘sfinite‘ dalla situazione di incertezza che definiscono ‘incomprensibile‘ verso la quale si sentono abbandonate. Parliamo di contratti di lavoro, di tfr, di risorse economiche necessarie al sostentamento dei propri nuclei familiari, senza tener conto dell’aspetto professionale e di quello di cura nei confronti degli anziani che assistevano.

Le operatrici chiedono, attraverso il loro legale, l’avvocato Giancarlo Sparascio, un intervento urgente e immediato delle istituzioni del territorio affinchè venga posto fine al trattamento che ritengono di subire, un trattamento che lederebbe i loro diritti di lavoratrici a tutela dei quali stanno agendo in tutte le sedi competenti.

‘Dopo le note pervenute dalla Regione Puglia e dalla Asl di Leccesi legge in una missiva alla nostra testata che ricostruisce la storia degli ultimi mesi-, la Rssa ‘Don Tonino Bello’ è stata destinataria di un provvedimento comunale di revoca dell’autorizzazione per intervenuta estinzione (addirittura dal 02.02.2021) del soggetto giuridico nonché per espressa rinuncia all’autorizzazione. Ed infatti, la società capofila dell’Associazione Temporanea di Scopo estinta ha dichiarato al Comune di Miggiano di non voler più proseguire la gestione essendo venuti meno i presupposti, impegnandosi tuttavia a trasferire gli ospiti entro il 31 luglio presso altre strutture autorizzate, venendo poi sanzionata anche per gestione in assenza di titolo avendo le due società operato a soggetto giuridico estinto e rinunciatario. Tutto ciò sino al rilascio, in data 21 settembre 2022, di una nuova autorizzazione al funzionamento della Rssa, in favore della società cooperativa subentrante, che il Comune di Miggiano ha qualificato in termini di subentro in continuità, senza tuttavia che sia avvenuta alcuna transizione del personale né successivamente alla nuova autorizzazione, né alla data del 31 ottobre, termine che le due società si sono autoimposte, a mezzo di pubbliche dichiarazioni, per perfezionare il passaggio di consegne’.

Le lavoratrici ad oggi dichiarano di essere in gravi, gravissime difficoltà poichè visti gli intricati risvolti giuridici della vicenda e non sapendo chi fosse realmente il loro datore di lavoro, per necessità professionale hanno continuato nel tempo a prestare il loro servizio in struttura nell’interesse della salute degli anziani che erano ospitati.

Salvo poi apprendere che il subentro in continuità…tanto in continuità non era. Gravi, infatti, sono le accuse che lanciano dal momento che fanno riferimento – nella lettera inviata a Leccenews24.it – sia a richieste di rinuncia parziale (si parla del 70%) del trattamento di fine rapporto per poter proseguire nel loro lavoro sia a richieste di licenziamento consensuale dalla cooperativa che cessava la gestione disgiunte da quelle di immediata assunzione nella subentrante.

E il nostro tfr maturato che fine fa? – gridano a gran voce le operatrici -. In altri termini, dovremmo accettare al buio e poi, una volta assunte, contrattare sul nostro tfr che la coperativa subentrate ha già manifestato di non voler corrispondere in toto. Oggi la situazione di incertezza è insostenibile e ci sta procurando una forte agitazione, come donne e madri di famiglia, tanto che due di noi sono state costrette a rassegnare le dimissioni per giusta causa”.

L’Avv. Giancarlo Sparascio supporta le lavoratrici in questa battaglia: “Nel corso di questa estate ho rappresentato chiaramente come l’intricato rapporto tra le due società, tra l’altro destinatarie di un cospicuo finanziamento pubblico, rischiasse di estendersi anche ai lavoratori, confinati in uno stato di drammatica incertezza nonostante il rilascio di una nuova autorizzazione, senza limiti e condizioni, come chiarito dal Tar di Lecce, a far tempo dal 21 settembre. Considerato lo stato di evidente crisi finanziaria che oggi si vorrebbe far ricadere sui lavoratori, continuo a reputare quanto mai necessario, nel perseguimento di plurimi interessi pubblici, l’intervento di un commissario anche per scongiurare che le oramai evidenti difficoltà si trasmettano alla stessa continuità del servizio”.

Ovviamente la nostra testata si dichiara disponibile ad accettare tutti i contributi che le cooperative in questione vorranno fornire per chiarire la loro posizione, convinti come siamo che il bene supremo, insieme a quello della continuità lavorativa, sia quello della salute degli ospiti. La pandemia dovrebbe averci insegnato tanto, il rischio è quello di trovarsi dinanzi all’ennesimo triste punto di partenza.



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