Con Ryan O’Neal scompare l’icona della generazione anni 70

Indimenticabile interprete di indiscussi capolavori cinematografici l’attore americano si è spento a 82 anni. Ha fatto sognare milioni di giovani

Ryan O’Neal era l’immagine del Cinema della nostra adolescenza, un divo, una star, un mito. Lo abbiamo amato in Love Story, lo abbiamo detestato in Barry Lyndon.

Nel film di Arthur Hiller il grande interprete ci regala un personaggio magnificamente calato in una struggente e drammatica storia d’amore. Nel capolavoro di Stanley Kubrick, invece, la sua prova attoriale è a dir poco sontuosa, come magistrale ed impareggiabile è tutto il film.

Ryan recita per tre ore in una pellicola cucita interamente su di lui. In Barry Lyndon non c’è niente che possa fare a meno di lui, e qui che si consacra come mostro sacro del Cinema anericano.

È stato un grande artista Ryan O’Neal ma come recita l’epitaffio finale del film di Kubrick, “grandi o piccoli, buoni o cattivi, ricchi o poveri… adesso sono tutti uguali.”