San Bernardino Realino, il benefattore della città di Lecce: proclamato l’anno ‘Bernardiniano’

Proclamato oggi, a Palazzo Carafa, l’anno ‘Bernardiniano’ in vista del quattrocentesimo anniversario della sua morte. L’idea principale è quella di costituire un comitato che possa promuovere, insieme alla Curia leccese, una serie di eventi in sua memoria.

“Riprendiamoci San Bernardino Realino”. Così l’Arcivescovo Metropolita di Lecce, Mons. Domenico Umberto D’Ambrosio, afferma la volontà di recuperare la memoria di questo incredibile Santo, considerato tra i più grandi benefattori del capoluogo salentino. Basti pensare che circa 400 anni fa, gli stessi rappresentanti del capoluogo salentino andarono da lui, ormai morente, offrendo le chiavi della Città e pregandolo di farsene patrono e protettore dal cielo. In tali significative parole – peraltro sottolineate da Padre Mario Marafioti, direttore della Comunità Emmanuel – risiede l’intero senso dell’anno “Bernardiniano”, proclamato oggi presso l’Open Space di Palazzo Carafa alla presenza delle autorità istituzionali. L’idea principale, riassumendo l’incontro tenutosi presso la sede comunale, punta a costituire un Comitato apposito che possa valorizzare – attraverso eventi e iniziative varie – le opere compiuto dalla figura religiosa. «Invitiamo tutti i leccesi ad attivarsi – ha detto Padre Marafioti in conferenza stampa – attraverso dialoghi in cui la ricchezza della storia e la bellezza dei monumenti del passato si irradino sul presente, facendo di Lecce una comunità di cittadini aperti».

«Primo passo concreto sarà quello di cambiare il nome di via Oropellai, situata nei pressi di via San Cesario, in via San Bernardino Realino. Occorre costituire al più presto un comitato organizzatore – avverte  l'Arcivescovo di Lecce – accanto al Comune e alla Curia di Lecce – anche l'Università del Salento e la Provincia di Lecce per calendarizzare tutte le iniziative da dedicare a San Bernardino Realino».

«Il rapporto con la Chiesa di Lecce è millenario – ha ricordato il sindaco di Lecce, Paolo Perrone – e questa sarà un'occasione per le nuove generazioni per riscoprire una figura importante che ha dato tanto a questa città». «Un atto dovuto – prosegue – un atto d'amore nel segno della continuità perché San Bernardino ha lasciato testimonianze indelebili a Lecce. Basta affacciarsi da Palazzo Carafa per ammirare due monumenti che San Bernardino Realino fece erigere a Lecce, monumenti che fanno la ricchezza artistica della nostra città: il Collegio (attuale sede del Palazzo del Tar) e la Chiesa del Gesù,  meglio conosciuta come Chiesa del Buon Consiglio».

«Insomma – conclude il primo cittadino – l'anno bernardiniano sarà un momento per riflettere sulla sua grande eredità morale e spirituale, coinvolgendo l'intera comunità leccese attraverso una serie di significative iniziative».

Alla conferenza stampa hanno preso parte anche il presidente della Provincia di Lecce, Antonio Gabellone, il presidente del Consiglio comunale di Lecce, Alfredo Pagliaro, il vicesindaco di Lecce, Carmen Tessitore, l'assessore al Turismo e Marketing Territoriale, Spettacoli ed Eventi del Comune di Lecce, Luigi Coclite e padre Mario Marafioti, fondatore della Comunità Emmanuel.