San Cataldo, strada insicura e darsena fatiscente. Lo Sportello dei Diritti lancia l’allarme: ‘marina cenerentola’

Lo Sportello dei Diritti torna a puntare i riflettori su San Cataldo: ‘strada insicura e segnaletica poco chiara, mentre la darsena è nel degrado assoluto’. Intanto oggi partono gli incontri di ‘Lecce è il suo Mare’ sulla rigenerazione: prima tappa a Frigole.

Torna ancora una volta al centro del dibattito il tema sul degrado in cui versano le marine di Lecce. Anche questa volta finisce sotto i riflettori San Cataldo, la marina dei leccesi per eccellenza. A lanciare due nuovi campanelli d'allarme è ancora lo Sportello dei Diritti presieduto da Giovanni D'Agata, il quale punta i riflettori sulla strada che collega il capoluogo a San Cataldo e sulla darsena.
 
“Sono tanti gli automobilisti che continuano a segnalare la pericolosità della strada provinciale Lecce-San Cataldo – tuona D'Agata – la principale arteria a quattro corsie che conduce alla marina, non solo per i lavori che permangono sulla semi-carreggiata verso il mare, ma anche per la scarsissima visibilità delle lanterne semaforiche (soprattutto il rosso).
 
Come segnalatoci anche attraverso le fotografie di Cesare Mazzotta in rappresentanza dell’associazione “Salute Salento”, la luce emessa dalle lanterne è scarsamente visibile a causa della polvere che si è depositata nel tempo. ì Evidentemente non vengono pulite e sottoposte a manutenzione come gran parte dei tratti di strada anche non oggetto degli arcinoti lavori di sistemazione dei collettori fognari. Da lontano non si riesce a capire il colore che emettono, soprattutto con la luce del giorno e nella direzione da San Cataldo verso Lecce”.
 
Non solo, perchè “un altro problema sono i limiti di velocità che in alcuni tratti sono ridicoli per il tipo di strada e sorprendentemente altalenanti. Risulta, infatti, assurdo marciare con una macchina a 20 km/h o a 40 km/k su una strada a quattro corsie di marcia e che potrebbe avere uno scorrimento ben più veloce rispetto a quello cui la si vorrebbe relegare. Occorrerebbe un tempestivo intervento del Presidente della Provincia, ma anche del Sindaco di Lecce in quanto la strada ricade interamente nel territorio del capoluogo, affinché si provveda solertemente con le richieste manutenzioni e con l’adeguamento del limite a quello consono”.
 
Ma non è finita qui, perché a sotto l'attenzione dello Sportello finisce anche la darsena. “Se c’è un luogo, un’infrastruttura pubblica a Lecce che rappresenta meglio delle altre il degrado e l’incuria di vent’anni di amministrazione, questa è la Darsena di San Cataldo a Lecce – chiosa D'Agata – Uno specchio d’acqua che si affaccia su uno dei punti di mare più prossimi al centro urbano e che al di là di tutti i tentativi di recupero miseramente naufragati per totale assenza di programmazione e visione d’insieme, era da sempre il ritrovo degli appassionati del diporto e porto sicuro per la piccola pesca locale.
 
Ci rivolgiamo alla Giunta Comunale, in particolare all’assessore all’urbanistica Rita Miglietta che nelle prossime ore avvierà i primi incontri del percorso di generazione urbana delle marine leccesi, affinché si affronti prontamente tra i punti cardine la questione del porticciolo, per rilanciarlo una volta per tutte e per dargli una destinazione definitiva che salvaguardi quello che potrebbe diventare uno dei volani dello sviluppo economico e turistico del territorio comunale”.
 
Come ribadito, infatti, da questo pomeriggio partiranno gli incontri pubblici della campagna 'Lecce è il suo mare', l'iniziativa promossa dall'Amministrazione Comunale e che punta a dare nuove idee e nuova vita alle cinque marine cittadine. Il primo incontro si svolgerà questo pomeriggio, alle ore 19, a Frigole in Piazzetta Bertacchi.



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