È un ritorno che profuma di storia, di fede, di identità profonda e appartenenza. Dopo sei anni in cui è stata custodita con discrezione e rispetto tra le mura di Palazzo Carafa, la statua originale di Sant’Oronzo, patrono e protettore di Lecce, ha trovato casa in uno dei luoghi più amati della città. La sua nuova dimora sarà l’antico e prestigioso Sedile, il Palazzo del Seggio costruito dall’architetto Alessandro Saponaro per volontà del doge di Venezia, Pietro Mocenigo che profuma di storia e memoria.
Solo qualche settimana fa, la giunta guidata da Adriana Poli Bortone aveva approvato il progetto di spostamento del simbolo dei leccesi. Una decisione popolare e condivisa: erano stati i cittadini, attraverso un sondaggio pubblico lanciato dal Comune, a scegliere di riportare il Santo là dove ogni sguardo si posa naturalmente, in Piazza Sant’Oronzo, a pochissimi passi dalla copia, realizzata grazie alle donazioni, collocata sulla colonna romana della via Appia.
Un trasloco pieno di cuore
Il trasferimento della statua, svolto con la solennità di un ritorno atteso, si è concluso sotto lo sguardo attento e curioso di cittadini e turisti che hanno seguito, passo dopo passo, le operazioni. La Statua è tornata a casa, o meglio la copia della Statua. Pochi sanno che l’originale del capolavoro di «arte povera» andò distrutta durante i festeggiamenti in onore del Patrono nel lontano 26 agosto 1737. Uno dei fuochi pirotecnini, esplosi troppo vicini al monumento, incendiò la struttura, mandandola in pezzi. Ma la fede non si spegne, si ricostruisce. La città commissionò una nuova statua, ancora una volta realizzata a Venezia, con la stessa tecnica: una solida struttura interna in legno veneziano, ancora più imponente della precedente, rivestita da sottili placche di rame finemente modellate a mano.
Nel corso della Seconda guerra mondiale, per proteggerla dai rischi del conflitto, la statua fu rimossa dalla colonna e custodita gelosamente nel Duomo di Lecce. Questo gesto dimostra l’importanza fondamentale attribuita a questo manufatto storico e spirituale, considerato un vero e proprio tesoro civico e religioso. Dopo la guerra, tra il 1945 e il 1950, la statua fu ricollocata sulla colonna, riprendendo il suo ruolo di guida e protezione per la città.
Oggi un nuovo capitolo, lo spostamento nel Sedile, dotato di un impianto di refrigerazione per mantenere una temperatura adatta per il tipo di materiale di cui è composta. Una sistemazione più “naturale” per questa opera d’arte che per centinaia di anni ha dominato la piazza dalla sua colonna, fino alla sua rimozione per i necessari restauri.
“Nella sua nuova casa, potrà essere ammirata in ogni dettaglio dai cittadini, dai fedeli, dai turisti. Per altro, ha commentato Adriana Poli Bortone, all’interno del Sedile conviverà con l’altra patrona di Lecce, Sant’Irene, della quale sono presenti alcuni affreschi”. L’inaugurazione ufficiale è fissata durante la prossima festa patronale.
