
È “bollino verde” per l’adesione allo screening mammografico della ASL Lecce.
Un’ottima valutazione della performance: 4,86 punti, su un massimo di 5, grazie ad una percentuale del 78,6, la più alta in Puglia (54% il dato medio) e tra le migliori in Italia.
Il tutto emerge dal confronto, sui dati disponibili del 2017, con le aziende sanitarie delle regioni Veneto (77,4%) e Friuli Venezia Giulia (78,8%) e della Provincia Autonoma di Trento (83,5%), monitorate dal “Sistema di Valutazione delle Performance dei Sistemi Sanitari Regionali”, realizzato dal Laboratorio M&S della Scuola Superiore “Sant’Anna” di Pisa, cui aderisce la Regione Puglia.
Il Rapporto Bersagli
Il “Rapporto Bersagli” 2017, recentemente presentato a Bari, è un complesso sistema di valutazione delle performance dei sistemi sanitari regionali (10 quelle aderenti) che si compone di più di 300 indicatori e serve a monitorare la capacità di miglioramento della gestione dei servizi sanitari, ossia l’appropriatezza, la qualità dei processi e l’efficienza delle aziende.
In base al rapporto, nel 2017 la ASL Lecce ha invitato a sottoporsi a screening 12.295 donne target (tra i 50 e i 69 anni) e di queste hanno aderito 9.664, ovvero il 78,6 %.
La ASL Lecce sta investendo risorse umane e strumentali per un continuo miglioramento dell’offerta: è recente l’acquisto e l’entrata in servizio di 9 nuovi mammografi di ultima generazione, con la possibilità di aumentare le sedi che offrono screening e senologia istituzionale nei Distretti Socio Sanitari (come è successo a Nardò e a Poggiardo con l’inaugurazione del Centro di Senologia) e il numero delle sedute. L’obiettivo è allargare ancor più la platea delle donne che entrano nel programma di screening.
Il “bollino verde” incassato dallo screening mammografico, del resto, è un risultato che premia l’impegno del Tavolo tematico della Senologia, al quale la ASL Lecce ha affidato il compito di riorganizzare e migliorare lo screening mammografico e, in generale, la delicata materia della senologia (per le donne fuori dall’età di screening): due veri fiori all’occhiello per l’azienda sanitaria salentina e per la Regione Puglia.
Tutti segnali di una rinnovata e accresciuta sensibilità in tema di prevenzione e, in modo particolare, per la diagnosi precoce delle patologie mammarie, anche alla luce delle esigenze che si registrano sul territorio.