Scritte vandaliche… e va bene così. A Lecce si preferisce passare sopra all’inciviltà

Da giorni nel rione San Pio, a Lecce, campeggiano scritte di dubbio gusto sul muretto del noto parco inaugurato di recente.

Scritte vandaliche? A Lecce si preferisce passare sopra all’inciviltà Da giorni, nel rione San Pio, campeggiano scritte di dubbio gusto sul muretto del noto parco inaugurato di recente. Nessuno evidentemente avverte l’esigenza di rimuoverle e di ripristinare un minimo di decoro.

Proprio lì, proprio in quel parco nato per i bambini, inaugurato poco tempo fa, nella dimensione popolare di un grande quartiere le scritte vandaliche si guadagnano la scena, a scapito del decoro, a dispetto della civiltà.

Non è la libera espressione di un pensiero, quello lo si affida romanticamente al messaggio in una bottiglia o più correntemente ad un sit in di piazza, ad un dibattito su Facebook o ad una lettera al sindaco o magari al prefetto.

Chi scrive su un muro, quando questo muro non nasce per servire la causa della street art, è un teppista, un vandalo, senza offesa per il Re Genserico, e gli atti vandalici costituiscono un danno da riparare.

Ecco perché ci saremmo aspettati che dopo un paio d’ore dalla comparsa di quelle scritte le autorità cittadine avessero dato mandato di ripristinare la dignità del luogo, e invece niente, sono ancora lì.

Evidentemente non sono percepite né come un’offesa, né come una violenza. Altrimenti come si spiega? O è addirittura un incoraggiamento a marcare il territorio?



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