Securpol Security, i lavoratori attendono ancora gli stipendi. Usb: ‘La Asl anticipi le mensilità arretrate’

​In attesa dell’esito del ricorso presentato da Securpol e che si concretizzi il passaggio ad un’altra azienda di vigilanza privata per l’appalto Asl, l’USB Lecce chiede alla Direzione Generale il pagamento diretto degli stipendi di tutti i lavoratori.

Non si affievolisce il clamore sollevato dalla decisione del Tar di Lecce che ha respinto il ricorso presentato dalla Securpol Security. L’azienda si era rivolta al palazzo di via  Rubichi per ottenere la sospensione del provvedimento con cui il Prefetto di Lecce aveva annullato l’appalto per il servizio di vigilanza alle strutture della Asl. «L’ordinanza con cui il Tribunale amministrativo ha respinto l’istanza di Securpol – si legge in una nota a firma di Gianni Palazzo, segretario USB Lecce – dimostra che non ci sarebbe nessun vizio, né formale né sostanziale nelle procedure amministrative prefettizie».  L’Unione Sindacale Locale del capoluogo barocco rivendica questo importante esito, ottenuto – specifica – dopo anni di battaglie, presidi, contestazioni disciplinari e licenziamenti dei lavoratori.
  
«Ringraziamo la Prefettura, nella quale abbiamo sempre creduto – continua Palazzo – per questo grande risultato, ma dobbiamo ringraziare soprattutto i lavoratori che hanno lottano in questi lunghi anni di turni massacranti, mancati riposi e ogni santa festa comandata sempre lontani da casa e dai loro affetti, semplicemente perché “il lavoro prima di tutto”».  
  
Non si contano nemmeno più le proteste messe in piedi dei dipendenti contro la loro stessa azienda per gli stipendi non pagati, i turni di lavoro massacranti e i licenziamenti ingiustificati. «Ancora oggi – continua il segretario – i lavoratori Securpol avanzano diverse mensilità arretrate. I più sfortunati devono ancora percepire le mensilità di ottobre, novembre e tredicesima 2015 e siamo alle soglie di Natale 2016».
  
L’unione Sindacale di Base leccese, in attesa dell’esito del ricorso di Securpol che è andata imperterrita avanti dopo la decisione del Tar e del passaggio ad un’altra azienda di vigilanza privata per l’appalto ASL chiede alla Direzione Generale il pagamento diretto degli stipendi di tutti i lavoratori impegnati sia stabilmente, sia in maniera prevalente/esclusiva nella vigilanza privata delle strutture sanitarie del territorio. 



In questo articolo: