Segno della Croce a rischio per i fedeli allergici: attenzione ai batteri nelle acquasantiere

Il dottor Vittorio D’Amore lancia l’allarme sull’Acqua Santa contenuta nelle acquasantiere di tutte le chiese: questa, infatti, andrebbe cambiata regolarmente per evitare la nascita e il diffondersi di batteri, dannosi soprattutto per i soggetti allergici.

Il problema è tra i più annosi e risale fin dai tempi delle prime edificazioni delle chiese cristiane in occidente, ma troppo spesso viene ignorato, o semplicemente trascurato. Stiamo parlando dell’Acqua Santa presente in tutte le acquasantiere collocate all’ingresso di tutte le chiese e basiliche del mondo. Il rituale e la fede prevedono di intingere appena le dita al momento dell’ingresso nel luogo sacro, per poi segnarsi con il Segno della Croce. Una pratica questa a volte dimenticata, ma che qualcuno conserva. C’è da tenere in conto, però, che l’acqua non sempre viene accuratamente cambiata e questo può rappresentare un guaio.

A lanciare l’allarme è il dottor Vittorio D’Amore: ‘l'acqua presente nelle cosi dette acquasantiere – scrive in una nota – presenti appena si entra in ogni chiesa del Salento ai lati, se non viene spesso cambiata, ristagna e diventa batterica e, soprattutto per le persone allergiche, potrebbe causare fastidiose reazioni di diverso tipo’. Una battaglia, tra l'altro, iniziata già vent'anni fa dal Professor Ennio De Robertis, docente di Storia dell'Arte, il quale nei licei leccesi, tra il serio e il faceto, ricordava i rischi di contagio di batteri quando ci si 'segnava' in chiesa dovuti alla presenza di acqua stagnate proprio nelle acquasantiere.

Il quesito è stato posto al medico direttamente da alcuni fedeli, preoccupati perlopiù dal cattivo odore proveniente dalle coppe piene d’acqua. Il problema, in effetti, è serio: l’acqua, di per se, deve essere continuamente rinnovata in qualsiasi suo utilizzo. Nello specifico, poi, quella presente in un ambiente solitamente umido, come è quello di una chiesa, potrebbe favorire la nascita, la crescita e lo sviluppo di molti batteri, più o meno innocui per il nostro organismo. A poter aggravare l’abitat nocivo dell’Acqua Santa, inoltre, è il fattore umano: l’immersione della mano, infatti, seppur per pochi centimetri e per pochissimo tempo, può comunque comportare una trasmissione di batteri all’interno della coppa, passando così nelle mani degli altri fedeli.

Ecco allora l’invito da parte del dottor D’Amore, ricolto a tutte le parrocchie, a provvedere ad un ricambio continuo dell’acqua contenuta nelle acquasantiere.



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