Legittima la procedura di appalto per il servizio di manutenzione degli impianti di illuminazione di Melendugno

Contro la decisione aveva fatto ricorso l’azienda seconda classificata. Accolte dal Tar le tesi dei difensori dell’impresa aggiudicataria dell’appalto

Condividendo le tesi sostenute in giudizio dagli avvocati  Pier Luigi Portaluri e Giorgio Portaluri, intervenuti in giudizio in difesa dell’impresa aggiudicataria dell’appalto di manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti di pubblica illuminazione del Comune di Melendugno, la seconda sezione del Tar Lecce – Presidente Ettore Manca, estensore Paolo Fusaro – ha stabilito la piena legittimità dell’aggiudicazione disposta dal Comune.

I fatti

Nel gennaio scorso, il Comune di Melendugno ha aggiudicato in favore dell’impresa difesa dagli avvocati Portaluri l’appalto per l’affidamento del servizio di manutenzione degli impianti di pubblica illuminazione, per la durata di tre anni.

L’impresa classificata al secondo posto ha impugnato dinanzi al Tribunale Amministrativo Regionale l’aggiudicazione disposta dall’Ente, contestando la qualificazione della tipologia dell’appalto scelta dall’Amministrazione.

In particolare, secondo la ricorrente l’appalto avrebbe dovuto essere qualificato come di “lavori” e non come di “servizi”: ciò, nella tesi della ricorrente, avrebbe comportato la mancanza dei requisiti necessari in capo all’impresa poi risultata aggiudicataria.

Accogliendo le tesi dei legali, i giudici hanno chiarito la piena legittimità dell’operato comunale.

Infatti, il Tar ha stabilito che per qualificare correttamente un appalto occorre tenere a riferimento il valore prevalente e, soprattutto, l’oggetto principale delle prestazioni richieste all’impresa.

Il Tribunale ha quindi analizzato l’appalto, affermando che il complesso delle attività richieste all’impresa sono da ricondurre alla nozione di “servizi”, essendo espressamente volte a garantire il funzionamento e il mantenimento in efficienza dell’impianto di pubblica illuminazione comunale, attraverso continuative e periodiche verifiche dello stesso.

È stato anche sottolineato che l’eventuale attività di sostituzione di componenti impiantistiche ammalorate e non più funzionanti, rappresenta comunque un naturale corollario dell’attività di conservazione e manutenzione di un impianto, e quindi una prestazione di carattere accessorio rispetto al servizio di manutenzione dell’impianto di illuminazione comunale.

Esprimono viva soddisfazione i difensori dell’impresa aggiudicataria poiché la sentenza – anche richiamando posizioni espresse di recente dal Consiglio di Stato – ha definitivamente stabilito la piena legittimità delle scelte comunali, le quali sono state volte proprio ad assicurare la più efficace gestione del servizio.