Senza lavoro e in casa con una sola lampadina. ‘Io preso in giro da chi mi fornisce l’energia elettrica’

Un padre in difficoltà che non sa come fare a pagare le bollette di casa. Ma al danno si aggiunge anche la beffa. Chi può, dia il suo aiuto.

Antonio ha 40 anni e un figlio di 17. Ha perso il lavoro un po’ di mesi fa e non riesce a trovarne un altro. La sua storia è simile a quella di tanti che dall’oggi al domani si trovano senza sicurezza economica, senza certezze, senza le condizioni economiche minime per portare avanti la propria famiglia.

La sua storia l’ha presa a cuore l’Associazione Pronto soccorso dei poveri che da qualche settimana prova a venire incontro anche ai bisogni alimentari della famiglia di Antonio. Al telefono Antonio si commuove a raccontarci la sua storia ed oggi proviamo a raccontarla, sperando in un gesto di solidarietà della comunità salentina.

Sono stato preso in giro da una compagnia che gestisce la fornitura di energia elettrica. Ai carabinieri ho fatto anche il nome poiché, anche se mi trovo in una gravissima situazione economica, non ho certo paura a rispondere colpo su colpo quando si calpesta la mia dignità” racconta Antonio.

A causa della mancanza di denaro il 40enne si era arretrato con il pagamento delle bollette. Quasi immediato il distacco della corrente elettrica. Da qui la chiamata al call call center per chiedere le modalità di rientro dal momento che è impossibile vivere in un appartamento senza avere energia elettrica per i comuni bisogni quotidiani.

L’operatore ha assicurato che il pagamento anche di una delle bollette avrebbe riavviato il servizio e che ci sarebbe stato un po’ di tempo di tolleranza per mettersi al pari con gli altri pagamenti.

Così Antonio ha ottenuto grazie all’intervento della Caritas diocesana di Lecce l’importo per pagare una delle fatture. Eppure dopo il pagamento, ecco che arriva l’amara sorpresa: “In una seconda chiamata, dal call center mi hanno detto che dovevo mettermi al pari con tutte le fatture insolute per poter riavere la regolare fornitura e che non bastava averne pagata una soltanto. Mi sono sentito preso in giro, dopo aver fatto i salti mortali per far fronte all’esigenza. Occorre avere più flessibilità in momenti drammatici. Stiamo parlando di colossi economici e non di piccole imprese!”.

Pronto Soccorso dei Poveri con il suo presidente Tommaso Prima comunica che chiunque volesse aiutare Antonio, potrà farlo chiamando il numero 346.9537000.