
“All’indomani dell’ultima edizione della Città del Libro, avevo garbatamente criticato la rassegna, definendola poco incisiva: un flop di presenze e, soprattutto, nel palinsensto editoriale. A quanto pare, mi ero sbagliata: la situazione sembra essere più nera di quello che pensavo! Stando ad alcune indiscrezioni di questi ultimi giorni, la Regione Puglia avrebbe inviato alcuni suoi ispettori al fine di controllare i conti della Fondazione Città del Libro rilevando alcuni ammanchi”, ad affermarlo Serena Assenzio, consigliere comunale di Campi Salentina che punta il dito su quella che è la manifestazione che, anni addietro, ha portato alla ribalta, anche nazionale, il comune del Nord Salento, la città che ha dato i natali a Carmelo Bene.
Sotto il sole cocente di questi giorni, con temperature che sfiorano i 40 gradi e il tasso di umidità che supera il 90%, si apre un nuovo capitolo nei confronti de “La Città del libro” che, è bene ricordarlo, dopo un periodo sabatico dovuto al forte, fortissimo indebitamento, pari a circa 300mila euro, ha riaperto i battenti nell’anno 2016, dopo un piano di rientro cui si è dato vita anche grazie all’aiuto di un istituto di credito che si è reso disponibile a finanziare l’enorme situazione debitoria.
“Naturalmente ci auguriamo che l’indiscrezione sia presto smentita – prosegue il consigliere – anche perché l’amministrazione Zacheo-Fina, vantando il merito di aver risanato la situazione debitoria della Fondazione, aveva assicurato che la gestione Durante sarebbe stata esemplare. Sta di fatto che, in fretta e furia, si sono dimessi tutti e che, ad oggi, il Commissario Prefettizio, non ha ancora provveduto a nominare il nuovo Presidente della Fondazione, nonostante si siano proposte diverse entità istituzionali, alcune anche importanti e di peso, poi fuggite di fronte allo scempio che una realtà ipocrita e codarda ha, negli ultimi anni, confezionato per una comunità oramai allo sbando”.
Dare vita a un processo di riorganizzazione nuovo, che coinvolga pubblico e privato con quest’ultimo disposto a investire in maniera serie nell’evento, secondo Assenzio, è l’unica e sola chiave di rilancio per la manifestazione e non solo, anche per quel che riguarda la cittadina salentina: “La verità è che la nostra città, Campi, ha bisogno di risalire. Ma per farlo, bisogna prima arrestarne la caduta.Per la Città del Libro deve mettersi i moto un processo di collaborazione istituzionale completamente nuovo che coinvolga Comune, Regione e privati. Privati disposti ad investire seriamente in questo progetto.Per gestire una città moderna, è necessario avere fantasia, volontà e coraggio. Doti che, evidentemente, le amministrazioni di questi ultimi anni non hanno avuto, strette tra l’inettitudine e una cronica incapacità di comprendere che una città non è solo un reticolo di procedure, ma un corpo vivo che necessita di idee e progetti.Anche per questo, occorre uscire, al più presto, dal torpore di questi ultimi vent’anni.Non c’è più tempo da perdere!”.