Gli studenti delle scuole primarie inaugurano la “settimana blu” della Capitaneria di Porto

L’evento è stato organizzato dal 17 al 23 aprile dall’Ufficio Scolastico per la Puglia in collaborazione con la Direzione Marittima della Puglia e Basilicata Jonica e la Regione Puglia

Sono stati gli studenti a dare il via alla “Settimana blu” della la Capitaneria di porto di Gallipoli. 150 alunni dai 7 ai 10 anni, età diverse ma uniti nell’amore per il mare.

È proprio questo l’obiettivo dell’iniziativa, nata dall’istituzione nel 2017 della “Giornata del Mare e della cultura marinara” dell’11 aprile di ogni anno: sviluppare la cultura del mare in un quadro più ampio di educazione civica e ambientale.

L’evento è stato organizzato dal 17 al 23 aprile dall’Ufficio Scolastico per la Puglia in collaborazione con la Direzione Marittima della Puglia e Basilicata Jonica e la Regione Puglia e fa seguito a un Protocollo d’intesa tra Ministero dell’Istruzione, Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di porto.

Nella mattinata di ieri, all’interno della sede della Capitaneria di porto jonica, giovani studenti di due Istituti scolastici hanno svolto una visita guidata colorata da diverse attività volte a sensibilizzarli il rispetto per il mare. Numerosissimi i disegni e gli elaborati che gli studenti dell’Istituto comprensivo Borgo 2 di Gallipoli e della Scuola Prima “A. D’ambrosio” di Taviano hanno regalato alla Capitaneria di porto per addobbarla e rendere colorate le pareti.

I ragazzi hanno dimostrato grande entusiasmo e sensibilità durante lo svolgimento delle attività che hanno coinvolto gli istruttori della Scuola Cinofila Italiana di Soccorso Acquatico e Ricerca, il personale del Centro Recupero Tartarughe Marine di Calimera, l’equipaggio di un Peschereccio dedito all’ attività di pescaturismo.

Gli istruttori delle unità cinofile hanno raccontato come i cani-bagnino rappresentano un aiuto valido per le attività di soccorso in ambiente acquatico poiché permettono al soccorritore (quindi al loro conduttore) di portare a termine attività di salvataggio che egli da solo non potrebbe mai compiere.

I responsabili del Centro Tartarughe Marine hanno illustrato il complesso ciclo vitale della tartaruga marina, partendo dal momento della formazione del nido e percorrendo tutto il viaggio che un piccolissimo esemplare compie per diventare un domani un’enorme tartaruga marina e a quali conseguenze vanno incontro con la cattura accidentale da parte dei pescatori o con l’ingerimento di plastiche o microplastiche nei fondali marini.

L’equipaggio del Peschereccio invece ha spiegato ai ragazzi le varie tipologie di pesca che possono effettuare con gli attrezzi, oltre ad alcune regole, tra queste, il numero massimo di turisti che possono essere ammessi a bordo, gli standard di sicurezza previsti dalla normativa vigente (dotazioni di salvataggio come le cinture di salvataggio, il salvagente anulare, le zattere per le imbarcazioni più grandi o gli atollo per quelle più piccole, il materiale sanitario e di soccorso per segnalare presunte situazioni di pericolo), le condizioni meteomarine necessarie ossia favorevoli, con mare non superiore a forza due e tante altre ancora.

Inoltre per concludere gli studenti, dopo aver assistito ad un’esercitazione di recupero di una persona in difficoltà effettuata da un Soccorritore marittimo (Rescue swimmer), che rappresenta uno dei profili altamente specializzati della Guardia Costiera, hanno visitato la sala operativa della Capitaneria di porto di Gallipoli, dove hanno potuto osservare le strumentazioni di telecomunicazione per le comunicazioni marittime, la postazione dedicata al Numero Blu 1530, il sistema di videosorveglianza portuale e i vari sistemi di localizzazione satellitari delle unità navali.