‘Fate informazione cercando il dialogo’, i giornalisti celebrano il loro Giubileo

Nel giorno in cui si celebra San Francesco di Sales, ricorre anche – quest’anno – il Giubileo degli operatori della comunicazione. I giornalisti locali, stamattina, nell’occasione hanno incontrato Angelo Scelzo, vicedirettore della Sala Stampa Vaticana.

Consapevoli dell’importante ruolo svolto con la loro penna (o meglio, sarebbe più giusto dire “tastiera”, ormai), i giornalisti oggi si trovano davanti a sfide professionali molto complicate. La celerità nel riportare una notizia, confezionarla in poco tempo e soprattutto correttamente. Il tutto dovendo obbedire a regole deontologiche e morali importantissime. Perché conta tanto informare quanto le modalità con cui lo si fa. A tal proposito, un esempio positivo potrebbe giungere dal metodo utilizzato da Papa Francesco:«colui che riesce a raggiungere i cuori delle persone, spesso anche quelle non credenti, abbandonando “l’ecclesialese” in favore d’un linguaggio maggiormente pastorale». A sottolinearlo il dott. Angelo Scelzo, vicedirettore della Sala Stampa Vaticana, durante un incontro con gli operatori della stampa locale avvenuto presso l’Antico Seminario, stamattina. L’occasione era il Giubileo degli Operatori della Comunicazione, di cui San Francesco di Sales (il Santo odierno) ne è protettore. «Oggi abbiamo la gioia di accogliere tra noi il dott. Angelo Scelzo – dice nella sua introduzione ai lavori Mons. Domenico Umberto D’Ambrosio, Arcivescovo Metropolita di Lecce – Giornalista come voi, un operatore della comunicazione che vive accanto al Papa. E conosce l’espressione e la ricchezza del magistero di Francesco. L’ultima opera di Scelzo, del resto, riguarda il Giubileo voluto dal pontefice».
 
«Misericordia e Papa Francesco. Io cerco di raccontare nel mio libro “Il Giubileo, la Misericordia, Francesco”, una storia compiuta». Esordisce così il dott. Scelzo. «Il primo elemento di raccordo – prosegue – è il cinquantesimo messaggio della giornata mondiale delle comunicazioni. Peraltro è unico nel suo genere, perché nato direttamente dal Concilio, punto di convergenza tra un Giubileo straordinario e il tempo della comunicazione che, anch’esso, vive l’ordinario. Da entrambi i lati, c’è questo richiamo forte». Eppure “misericordia” non appare affatto un termine nuovo. «Quella grande assise – continua Scelzo riferendosi sempre al Concilio Vaticano II – nel discorso inaugurale di Giovanni XXIII ricalcò al mondo, in maniera inequivocabile, il volto di una chiesa più aperta; che già all’epoca indicava all’uomo la misericordia. E il metodo della misericordia, dell’andargli incontro non sempre verso la condanna, bensì col dialogo, enfatizzava un nuovo rapporto».

«“La sposa di Cristo preferisce usare la medicina della misericordia” diceva il Papa. Non un elemento solo pastorale, ma costitutivo. Evidente architrave di tutto il pontificato di Francesco. Giubileo straordinario – conclude – ma inedito, perché, nella storia, il primo prettamente tematico». Dopodiché, i giornalisti salentini si sono recati presso la Cattedrale, situata in Piazza Duomo, per partecipare alla celebrazione eucaristica domenicale.

«Siete dei bravi professionisti – ha riferito il vescovo D’Ambrosio all’interno dell’omelia – e la speranza è che possiate continuare nel cammino verso un comunicazione alla continua ricerca del dialogo».



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