Si è riunito questa mattina a Lecce il Comitato Europeo delle Regioni: amministratori locali ed esperti da tutta Europa, infatti, si sono ritrovati per discutere sulle iniziative comuni per migliorare la sicurezza sul lavoro. Al centro del dibattito le azioni comuni da intraprendere per una sfida difficilissima: con la crisi economica degli ultimi anni, infatti, si sono notevolmente abbassati gli standard di sicurezza dei lavoratori, dando luogo così a situazioni di concorrenza sleale e 'dumping' sociale tra i vari Paesi membri e tra le regioni di uno stesso Stato.
Il lavoro è stato coordinato da Yoomi Renström, presidente della Commissione Politiche Sociali e Occupazione del Comitato delle Regioni, il quale si è detto entusiasta per come ‘Il Comitato si sia mobilitato per elaborare proposte che consentano di proteggere meglio i lavoratori e avere regole chiare e condivise a livello europeo’. Allo stesso tempo, secondo Renström, sono gli enti locali che possono svolgere un ruolo chiave, considerato il loro contatto quotidiano con imprese e lavoratori: ‘le autonomie locali – ha detto – possono diffondere la cultura della prevenzione, migliorare la consapevolezza dei rischi e delle soluzioni e monitorare la situazione raccogliendo dati e statistiche sul campo’.
Priorità, queste, che hanno trovato la condivisione dal Sindaco di Lecce Paolo Perrone, il quale ha sottolineato il ruolo strategico svolto dagli enti locali e regionali e la necessità di dotarli di strumenti adeguati: ‘Le competenze dirette di città e regioni e le responsabilità indirette della loro attività istituzionale sul territorio – ha spiegato – rendono necessaria una seria riflessione da parte dell'Unione europea e degli Stati membri sugli strumenti a disposizione dei Comuni e delle Regioni per favorire la lotta al lavoro sommerso e per promuovere migliori condizioni di lavoro in generale. Sono gli enti locali, infatti, i principali datori di lavoro’.
Presente al tavolo anche Mauro D’Attis, consigliere comunale di Brindisi: ‘La cultura della prevenzione – ha detto – è fondamentale ma ci troviamo di fronte a normative differenti e disomogenee non solo tra gli Stati membri dell'Ue ma addirittura anche tra le singole regioni di uno Stato. Rischiamo così di creare fenomeni di dumping sociale e di non rispettare i diritti dei lavoratori. La sfida che lancia il Comitato è quella di chiedere alla Commissione e al Parlamento Europeo di superare questi divari con una strategia di livello europeo’.
Un appello al quale si è accodato Alessandro Delle Noci, assessore alle Politiche Comunitarie del Comune di Lecce: ‘ Voglio ricordare – ha affermato Delli Noci – i dati allarmanti che provengono da Taranto e zone limitrofe relativi ai danni alla persona e all'ambiente causati dall'Ilva ma anche i casi di morte nelle piantagioni e nelle campagne in Puglia, a cui è legata indissolubilmente la piaga sociale del caporalato e dello sfruttamento del lavoratore, ridotto spesso in condizione di schiavitù: è nostro dovere morale e sociale di combattere queste tragedie’.
