
Accolto il ricorso di una malata di tumore che non solo potrà accedere alla cura gratuitamente ma avrà anche il rimborso delle spese sostenute per sottoporsi al trattamento.
Il Giudice del Lavoro del Tribunale di Lecce ha disposto la somministrazione gratuita da parte della Asl della cosiddetta «terapia Di Bella» e ha condannato l'azienda a rimborsare ad una donna, malata di tumore, le spese sostenute per sottoporsi al trattamento, per un totale di 25 mila euro.
Il magistrato ha rilevato come la «terapia ufficialmente riconosciuta sia stata inefficace nel caso della paziente» mentre la cura secondo il protocollo Di Bella «oltre che notevoli benefici di tipo soggettivo ha prodotto anche un miglioramento obiettivo».
Tante, tantissime sono le persone che, a distanza di anni, continuano a riporre fiducia e speranza nella terapia – non riconosciuta dalla medicina ufficiale ma forte del consenso radicato nell'opinione pubblica – messa a punto dal ricercatore Luigi di Bella e portata avanti dal figlio Giuseppe e dalla fondazione che ne porta il nome. Tanto che all'assemblea regionale siciliana è stato presentato, alla fine dello scorso anno, un disegno di legge che prevede un finanziamento di 5 milioni di euro per garantire la cura Di Bella ai malati di tumore che ne fanno richiesta.
Fonte della notizia: Ansa