Soprintendenza Archeologica spostata a Lecce, Taranto non ci sta e promette battaglia

Coro di polemiche, in Puglia, per la decisione del Mibact di spostare a Lecce la sede della soprintendenza archeologica. Il senatore fittiano Liuzzi promette battaglia.

Non poteva che sollevare un coro di disapprovazione la riorganizzazione delle soprintendenze voluta dal ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini «per valorizzare – testualmente – il patrimonio culturale del territorio» e annunciata nel corso della cerimonia di avvio di Mantova capitale italiana della cultura 2016.
 
Come accaduto anche in altre città, che hanno storto il naso di fronte alla nuova “sistemazione”, anche Taranto ha mal digerito la scelta veder sigillare le porte allo storico edificio dopo ben 109 anni di storia. Secondo la nuova geografia, ecco cosa dovrebbe cambiare in Puglia: ci sarà una «soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Bari, ovviamente con sede a Bari». E ancora: «La soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per province di Barletta-Andria-Trani e Foggia, con sede a Foggia» e infine l’omologa per le province Brindisi, Lecce e Taranto, con sede nel capoluogo barocco.

Insomma, l’istituzione culturale cominciata alla fine dell’Ottocento, che da sempre lavora in costante sinergia con il Museo Archeologico Nazionale, il MarTa (fra i più importanti d'Italia), e che ospita gli archivi in cui sono conservati i documenti di tutti gli scavi effettuati sul suolo regionale negli ultimi 50 anni, chiuderà la sua sede storica a favore di quella di Lecce, senza dubbio più recente, e tanto basta per accendere la polemica
 
Tre i criteri scelti dal Mibact: il maggior numero di abitanti, una più forte concentrazione di monumenti storici e architettonici e quindi una maggiore consistenza del patrimonio culturale e la dimensione dei territori. Basta fare due conti per capire come mai la città barocca abbia ‘vinto’ sulla vicina. 
 
La bacheca facebook del ministro Franceschini è stata sommersa da post di protesta. Sono tanti i tarantini (e non) che hanno deciso di lamentarsi per lo scippo subito. Volti noti e meno noti. Il senatore Piero Liuzzi, capogruppo dei Conservatori e riformisti in commissione Cultura di Palazzo Madama promette battaglia «Il ministero non può cancellare con un colpo di spugna un secolo di soprintendenza archeologica a Taranto». E anticipa: «Giovedì prossimo, durante l’audizione del titolare del dicastero, presso le commissioni riunite di Camera e Senato solleverò l’obiezione invitando Franceschini a riflettere sull’opportunità dello spostamento».

 



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