Sostituzione del contatore del gas, interviene il Codici

A seguito di una missiva in cui si avvisano i cittadini dell”™imminente sostituzione dei vecchi contatori con i piè¹ moderni ed ecologici Smart Meter, il Centro per i diritti del cittadino sollecita le istituzioni a impedire il cambio in mancanza di prove certe riguardo la loro inn

 «Gentile cliente, 
la informiamo che in ottemperanza alle disposizioni dell’Autorità per l’energia elettrica il gas ed il sistema idrico, nei prossimi mesi provvederemo a sostituire il contatore prima di aver segnalato, con almeno dieci giorni di preavviso, la data di esecuzione dell’intervento che richiederà un’interruzione dell’erogazione del gas per il tempo necessario ad operare in sicurezza.
L’adeguamento potrebbe comportare piccole modifiche impiantistiche che saranno eseguite senza costi a suo carico»

Più o meno, è questo il contenuto della lettera che alcuni cittadini si sono visti recapitare dal postino. Tutte le missive, senza tanti giri di parole, comunicavano che nei prossimi mesi sarebbero stati sostituiti i cari e vecchi contatori del gas a favore altri più nuovi e, soprattutto, più green

A seguito delle segnalazioni da parte di cittadini che, in questi giorni, si sono visti recapitare la missiva  che li avvisa della prossima l’installazione dei nuovi contatori del gas telegestiti, i cosiddetti. “smart meter”, l'avv. Stefano Gallotta, segretario responsabile di Codici Lecce, con una sua nota ha rilevato segue:

«Nel maggio del 2011, l'Assemblea Parlamentare del Consiglio d'Europa ha per l'ennesima volta sollecitato gli Stati membri ad intervenire urgentemente perhè sia diminuita l’esposizione umana all’inquinamento elettromagnetico, con riferimento particolarmente ai bambini e ai ragazzi, raccomandando l’applicazione del principio di precauzione c.d. “ALARA”, che interviene quando la scienza non permette di valutare con sufficiente certezza il rischio per la salute pubblica. In ossequio a tale principio, occorre mantenere l’esposizione alle onde elettromagnetiche non ionizzanti (quali sono quelle prodotte dagli smart meter) al più basso livello di rischio ragionevolmente raggiungibile.

Alle medesime conclusioni è giunta l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), stabilendo che, in presenza di studi discordanti fra chi sostiene l’innocuità e chi la pericolosità dei campi elettromagnetici, è doveroso applicare tale principio di precauzione ALARA onde prevenire i potenziali enormi rischi per la salute pubblica derivanti da tali emissioni, ritenute possibilmente cancerogene, ed in attesa di ottenere dati scientifici certi e comprovati.

Anche l'Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro, dopo aver esaminato la letteratura scientifica pubblicata in materia di tumori che interessano gli utenti del telefono cellulare, ha classificato le radiazioni a radiofrequenza come possibilmente cancerogene per l'uomo.

Nel 2002, trentadue ricercatori tedeschi hanno lanciato il c.d. “appello di Friburgo”, poi ripreso nel 2012 e sottoscritto da oltre mille medici. In questo appello, supportato da studi scientifici allarmanti, vengono invocate misure di prevenzione non più differibili che pongano un freno all'uso delle tecnologie senza fili e ai campi elettromagnetici generati artificialmente.
Il Professor David Carpenter, direttore dell’Istituto di Medicina Preventiva dell’Università di Albany (New York), ha smentito le affermazioni rassicuranti sugli smart meter fornite dalle aziende produttrici e da studi dalle stesse finanziati, sottoscrivendo con un gruppo di 54 medici e ricercatori di tutto il mondo, esperti in materia, un documento che evidenzia i gravi danni alla salute legati all’esposizione agli smart meter, dispositivi che emettono di continuo microonde pulsate, il cui numero di impulsi varia da 9.600 a 190.000 al giorno!»
L’avvocato conclude la sua nota affermando che le istituzioni hanno il dovere di incentivare le ricerche e le informazioni scientifiche indipendenti, avendo cura di non occultare risultati, dubbi e riserve sinora espressi da medici e scienziati. E, comunque, in assenza di prove scientifiche rese da organismi indipendenti circa l'innocuità degli smart meter, è doveroso che le istituzioni intervengano e impediscano la loro installazione, come già è avvenuto in altri paesi.

Ciò in applicazione dei richiamati principi di precauzione e prevenzione, del diritto costituzionalmente garantito alla tutela della salute individuale e collettiva, nonché del diritto all'inviolabilità delle abitazioni che si estrinseca anche nel diritto alla drastica limitazione delle radiazioni elettromagnetiche al loro interno, non sacrificabili sull'altare del colossale business che mal si cela dietro tale operazione».



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