Squinzano un consiglio comunale monotematico sulla Xylella

Istituzioni e agricoltori si incontrano per discutere le proposte da presentare al Governo centrale in merito alla bonifica delle piante affette da Xylella e a possibili rimedi e misure fiscali ed assistenziali.

Dopo tanto parlare sulle ricadute economiche e paesaggistiche del proliferarsi del batterio killer che ha colpito gli ulivi millenari del Salento, la Cooperativa Agricola Squinzanese diventa sede di un consiglio comunale straordinario e monotematico convocato dal Comune di Squinzano per domenica 26 aprile 2015 alle ore 10. Le istituzioni ragionano con gli agricoltori e li portano a conoscenza delle future richieste della Regione Puglia al Governo. Interverranno il presidente dell'Ordine degli Agronomi della Provincia di Lecce, Rosario Centonze, e il presidente della Cooperativa Agricola Squinzanese, Antonio Capone, che ha lanciato la campagna d’azione “Xylella, avanti i contadini”. Attesa anche la presenza di consiglieri regionali e parlamentari salentini.
 
Tante le tematiche che saranno affrontate: dai disagi degli olivicoltori, ai rimedi imposti, alle ripercussioni economiche di tutto il comparto agricolo pugliese e non solo. Si delibererà sulla richiesta del governo regionale di inserire le fitopatie nell’elenco del decreto 102/2004 in tema di “Esoneri per calamità alle aziende agricole” al fine di incentivare gli agricoltori che si vedono costretti ad affrontare disagi economici oltre alla perdita delle proprie piante. Sarà fatto il punto della situazione sulle conseguenze dell’eradicazione disposta dal Commissario Delegato Silletti, e dell’uso di pesticidi che in quantità elevata diventano dannosi sia per la salute umana che per l’ambiente. Il tutto finalizzato a trovare nuove soluzioni anche con il contributo di istituzioni tecniche quali l’Università e il CNR, presenti sul territorio.
 
La situazione sembra paralizzata il vecchio e il nuovo si fondono e si confondono, i rimedi proposti dalla comunità scientifica iniziano ad essere attuati a malincuore per i proprietari degli ulivi e al contempo ritornano vecchie ricette tramandate dalle generazioni passate a salvaguardare la salute di quelle piante dalle radici imponenti che abitano le terre della Puglia da tempi remoti.
Cosa fare per arrestare il fenomeno? Come contrastare il proliferare dell’essiccamento delle piante d’ulivo? Può il Piano di risanamento essere integrato con la sperimentazione di nuove tecnologie? Domande a cui si cercherà di dare risposte concrete e a cui, si spera, seguiranno azioni che limiteranno la deturpazione della terra di Puglia.
 
Il simbolo della pace per eccellenza divide l’opinione pubblica come non mai, determina embarghi, contamina altre specie di piante, cattura l’attenzione a livello europeo nonostante il suo essere presente da secoli nella storia. L’origine dell’oro verde della Puglia e dell’Italia va salvaguardata non solo per motivi economici o paesaggistici, ma anche affettivi: tramandate da generazioni a generazioni le venerande piante d’ulivo sono testimoni del tempo che passa inesorabile a dispetto di qualsiasi Xylella fastidiosa. 



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