Stabilimenti balneari sotto assedio dei controlli. CNA Balneatori ‘Uno al giorno, ma ai vu cumprà è concesso tutto’

Dure le parole con cui Giuseppe Mancarella, presidente provinciale di CNA Balneatori, commenta la situazione in cui ‘vivono’ da 15 giorni gli stabilimenti balneari del Salento: controlli quotidiani delle forze dell’ordine mentre i venditori ambulanti stanno a guardare.

L’estate in Salento è entrata nel vivo complice anche le temperature ‘roventi’ di questi giorni che hanno spinto chi può permetterselo ad anticipare le vacanze. Difficile contare i salentini e i turisti che hanno preso d’assalto gli stabilimenti balneari, diventati veri e propri “locali” sulla spiaggia, lidi che offrono molto di più di un semplice ombrellone e lettino.
  
Gli ‘stranieri’ però non sono soli. Da 15 giorni gli stabilimenti balneari del Salento sono “sotto assedio” dei controlli, giusti ma un tantino esagerati a detta di Giuseppe Mancarella, presidente provinciale di CNA Balneatori. «Ogni giorno uno diverso, effettuati realmente e documentabili…» tuona Mancarella, prima di fare il lungo elenco dei “visitatori in divisa”: «Capitaneria di Porto, Carabinieri, Polizia Amministrativa, Guardia di Finanza, Agenzia delle Entrate, Nas, ispettorato del lavoro, Forestale, Vigili Urbani, Ispel "Controllo messe a terra", Ispezione Fonometrica, Ispezione Hccp Tamponi Igienici, Controlli Temperature Frigo,Vigili Del Fuoc e persino l’Ufficio dogane»
  
Tutto questo sotto gli occhi di spettatori d’eccezione: «gli extracomunitari e i commercianti abusivi che ormai vendono di tutto anche sulle spiagge, prodotti – prosegue il numero uno provinciale di CNA Balneatori – di dubbia provenienza, intanto se la ridono».
  
Due pesi e due misure quelle che constatano gli imprenditori balneari poiché a fronte di controlli per ogni settore di competenza di un’attività imprenditoriale esistono, invece, sacche che rimangono nell’ombra e su cui potrebbe allungarsi la lunga manus mafiosa. Tutto ciò che gli ambulanti vendono in spiaggia, dall’oggettistica al food, meriterebbe un approfondimento soprattutto se fossero veritiere alcune ‘testimonianze’ raccolte da venditori che hanno dichiarato di lavorare al soldo di organizzazioni criminali campane che per trenta euro al giorno gli sfruttano, costringendoli a lavorare anche 18 ore al giorno.
  
Per questo, CNA Balneatori si mobiliterà a tutela degli associati e dei commercianti onesti che pagano le tasse. Di più, chiedono a sua eccellenza il Prefetto, ai Sindaci e a tutte le forze dell'ordine il ripristino della legalità sul nostro territorio, stanchi di una concorrenza sleale, fatta da soggetti a loro dire poco raccomandabili.



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