Stalking e femminicidio, nella Facoltà di Giurisprudenza un seminario teatrale

In occasione della giornata dell’8 marzo si è svolto, per celebrare la ricorrenza, uno spettacolo teatrale dal titolo ‘L’altra faccia della luna’ prima della messa in scena dibattito sul tema dello stalking e del femminicidio.

A poche ore dall’8 marzo anche l’Università del Salento ha deciso di celebrare la festa della donna. Presso l’Aula Magna della Facoltà di Giurisprudenza, infatti, nel pomeriggio di ieri si è svolto l’incontro intitolato ‘L’altra faccia della luna’, uno spettacolo teatrale della Compagnia ‘Tèmenos Recinti Teatrali’ preceduto da un dibattito seminariale sul tema dello stalking e del femminicidio.

Un tema, questo, tristemente in rapida diffusione in un mondo, quello moderno, che spesso deve fare i conti con la violenza soprattutto domestica di cui centinaia di donne ogni anno sono vittime silenziose. ‘Un vero dramma sociale – ha affermato il prof. Giulio De Simone, docente di Diritto Penale e che di recente ha pubblicato una monografia sull’argomento – che colpisce l’80% delle donne vittime di violenza, a dispetto di un 20% in cui vittime della violenza privata sono gli uomini. Lo stalking molto spesso rappresenta l’anticamera di reati ben più gravi ed è per questo che la collettività deve prestare massima attenzione agli episodi della così detta violenza di genere’. Accanto a De Simone anche Matteo Caputo, altro decente di Giurisprudenza dell’Unisalento e che ha ricordato come nel tempo questo reato si sia imposto all’attenzione della modernità e come sia necessario sviluppare anticorpi sociali per combattere il problema.

Il seminario didattico organizzato nell’ambito dei corsi di Diritto Penale Avanzato della Facoltà di Giurisprudenza ha visto la partecipazione, tra gli altri, del Procuratore Aggiunto Elsa Valeria Mignone, da anni attenta su questa problematica e che ha aperto il suo interventoo davanti alla platea di studenti ricordando un altro studente, morto lontano dal suo paese durante un soggiorno di studi in Egitto, Giulio Regeni. ‘Il termine femminicidio fa riferimento alla violenza di genere – ha detto il magistrato – quella esercitata dall’uomo contro una donna sol perché è appunto donna. Un fenomeno misogino, quindi, che limita la libertà delle sue vittime. Negli anni, come noto, il fenomeno ha avuto un’ascesa notevole e nel 2009 il Governo ha deciso di codificare il reato: se prima, infatti, le accuse si risolvevano a singoli episodi di molestie, minacce o violenza privata, con la nuova norma il reato allarga sua visione. Lo stalker ha un obiettivo ben preciso – ha chiarito – e che si risolve in un dolo unitario: quello di provocare ansia nella sua vittima’.

Come contrastare quindi questa piaga? ‘Il problema non è di facile individuazione – ha rammentato il Procuratore Aggiunto – perché troppo spesso rimane rinchiuso tra le quattro mura di casa. In concreto, infatti, la vittima crede che il suo persecutore possa redimersi, oppure ritiene erroneamente di non essere una vittima, o ancora reputa di non essere credibile in sede di denuncia. Questo e molto altro rendono difficile individuare i fenomeni persecutori. Quello che ci vuole allora – ha concluso Valeria Mignone – è un approccio integrato al problema: serve sensibilizzare la collettività, formare i giovani, informare e mettere a disposizione strutture che vanno al di là di quelle poliziesche, come sono le strutture antiviolenza su cui bisognerebbe tornare a investire’.

Accanto al Procuratore Aggiunto anche la dottoressa Piera Petrachi, pedagogista e mediatrice familiare, da anni impegnata al fianco delle donne nei centri antiviolenza. ‘In un momento di conflitto familiare – ha affermato – non dobbiamo dimenticare gli interessi dei figli piccoli, anche loro tra le principali vittime. Noi cerchiamo di sostenere e aiutare le donne vittime di atti persecutori, ma farlo non è sempre facile e agevole’.

Al tavolo dei relatori anche le professoresse Francesca Lamberti, docente di Storia e Istituzione di Diritto Romano e Gabriella De Giorgi, professoressa di Diritto Amministrativo. Storia e apparato burocratico, infatti, hanno sempre accompagnato il fenomeno della violenza contro le donne.

Al termine del dibattito, poi, la rappresentazione teatrale della Compagnia Tèmenos: musiche, storie, maschere e scarpe rosse messe sul ‘palcoscenico’ in un susseguirsi di storie ed emozioni. Lacrime di donne che bagnano il loro volto, tentativi di risollevarsi, tra fallimenti e grandi successi in una atmosfera che, come uno schiaffo in pieno volto, ha tentato di risvegliare le coscienze di tutti sul delicato tema.

Quello di ieri è il primo di tre incontri che formano il ciclo ‘Diritti in scena’ organizzato dall'Associazione studentesca 'Link': il prossimo 13 aprile, infatti, si discuterà sulla storia della Costituzione, mentre il 7 maggio andrà in scena il dialogo tra Falcone e Borsellino, in un nuovo incontro che metterà al centro la legalità.



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