Sant’Oronzo scende dalla colonna, il restauro della statua continuerà a Palazzo Carafa. E potrà essere ammirata da vicino

È stata deliberata in Giunta Comunale l’autorizzazione allo spostamento della statua di Sant’Oronzo all’interno dell’androne di Palazzo Carafa, al fine di eseguire tutti i lavori di restauro necessari.

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Il restauro della statua di Sant’Oronzo proseguirà a Palazzo Carafa. I lavori per donare al simbolo della città il suo antico splendore sono stati più “complicati” del previsto.

La struttura portante di legno, posta all’interno del manufatto, necessita di lavori di consolidamento che non possono essere eseguiti “in alto”. Per questo era necessario che la struttura fosse spostata in un sito adeguato, lasciando momentaneamente vuota la sommità della colonna.

L’Amministrazione comunale aveva indicato il Palazzo di Città come possibile location ottenendo, lo scorso 23 novembre, l’autorizzazione da parte della Sovrintendenza. Oggi, in Giunta Comunale è stata deliberata l’autorizzazione allo spostamento all’interno dell’androne, al fine di eseguire tutti i lavori di restauro necessari.

«Tra una settimana circa – dichiara il vicesindaco e assessore ai Lavori pubblici, Alessandro Delli Noci –  saremo in grado di spostare la statua di Sant’Oronzo nel Palazzo di Città e garantire dunque agli addetti ai lavori di proseguire il restauro che si è dimostrato più complicato di quanto si pensasse, data la situazione di compromissione emersa. Le risorse ottenute dalla ditta attraverso le sponsorizzazioni saranno utilizzate per proseguire i lavori che interessano sia la statua sia la colonna».

«Siamo felici di poter accogliere la statua del Santo patrono nella casa comunale – conclude il vicesindaco – fatto questo che permetterà un coinvolgimento dei cittadini che potranno ammirarla e seguire da vicino le operazioni di restauro».

Insomma, salentini e turisti che si sono dovuti accontantare solo delle foto del momumento che ‘protegge’ l’ovale, potranno ritrovarsi faccia-a-faccia con il Santo Patrono.

Lo spostamento sarà eseguito a cura e spese della Ditta Colaci che aveva trasmesso al Comune la relazione relativa alle indagini diagnostiche propedeutiche al restauro a firma del Prof. Alfredo Castellano presso il Laboratorio di Archeometria e Fisica dell’Ambiente presso l’Università del Salento da cui è emersa la situazione di precarietà statica del manufatto.