Quando l’orbita della terra si sovrappone e si avvicina al transito della scia di detriti spaziali, quello è il momento migliore per ammirare il cielo. Non esiste fra i tanti spettacoli della natura nulla di paragonabile ad un cielo stellato in una notte limpida, senza luna e lontano da fonti luminose artificiali.
Si tratta del cinematografo dei nostri antenati. Una volta, infatti, non c’era altro da fare nelle calde notti d’estate. Chiaramente bisogna alzare gli occhi a notte fonda, alcune ore dopo il tramonto, meglio ancora alle prime ore del nuovo giorno, fra l’una e le tre.
La tradizione riferisce al giorno di San Lorenzo, il 10 agosto, una particolare rinomanza in materia di cielo stellato, ma è la notte fra il 13 e il 14 quella di maggior chiarezza.
Le stelle, come tutti sanno non cadono, anzi sono fisse nei cieli, ciò che noi volgarmente chiamiamo stelle cadenti sono minuscoli corpi celesti che raggiunta o sfiorata l’atmosfera terrestre si disintegrano incendiandosi.
Giorni privilegiati a parte il cielo di notte andrebbe guardato sempre, perché è il modo migliore per capire esattamente cosa siamo, o forse cosa non siamo.