Stop ai fumi che avvelenano il Salento. Appello dell’associazione Sunrise di Borgagne

I roghi accesi nelle campagne per bruciare rami e fogliame sono un problema serio per il rischio di incendi, come i fatti di cronaca spesso dimostrano, ma soprattutto per i fumi e le polveri sottili che si sprigionano nell’aria.

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L’associazione Sunrise di Borgagne ha promosso, nei giorni scorsi, un incontro informativo sui fumi dannosi provocati dai roghi accesi per bruciare nei campi il fogliame.

Alla serata, organizzata e voluta dalla presidente di Sunrise, Maria De Giovanni, hanno preso parte il sindaco del Comune di Melendugno, Marco Potì, il comandante della polizia municipale Antonio Nahi e l’ingegnere Roberto Paladini. Invitata al dibattito, la cittadinanza di Borgagne e Melendugno e quella dei paesi limitrofi.

Una problematica importante

L’antica pratica agricola di bruciare nei campi avanzi di potature, ramaglie, residui vegetali in genere, è stata per anni ritenuta un’attività quasi lecita. Su tale consuetudine sono sempre stati scarsi i controlli e bruciare sterpaglie e fogliame, provocando problemi alla popolazione e all’ambiente, non sembrava reato né tantomeno un pericolo. Oggi però le cose sono cambiate.

Da un po’ di tempo, infatti, a preoccupare non è solo il rischio d’incendi legato ai roghi accesi senza controllo. La preoccupazione maggiore viene dai fumi che questi roghi producono e soprattutto dalle polveri sottili che si disperdono nell’aria. Proprio in relazione alla pericolosità dei fumi tossici, troppo spesso sottovalutata, sono stati resi noti da Maria De Giovanni, i dati riguardanti le neoplasie riscontrate nel Salento rispetto all’inquinamento del nostro territorio.

Informare per prevenire

Sunrise, da sempre attenta alle problematiche ambientali e impegnata costantemente in attività mirate alla prevenzione della salute, ha ritenuto indispensabile sollecitare l’attenzione su questo tema. Non solo per discuterne con l’amministrazione comunale di Melendugno, un’amministrazione comunque votata alla tutela dell’ambiente, ma per informare e sensibilizzare istituzioni e popolazione.

Durante la serata, al centro del dibattito sono stati, dunque, i fumi dannosi derivanti dalla cattiva abitudine di accendere montagne di foglie e i danni che questa pratica può provocare alla salute.

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Testimonianze e soluzioni

È stato il comandante della Polizia municipale, Antonio Nahi, a presentare i filmati realizzati proprio dalla municipale a conferma di quanto avviene regolarmente nelle campagne in agro di Melendugno.

L’intervento del sindaco Marco Potì ha, successivamente, mirato a sottolineare come questi fumi dannosi siano un vero e proprio attentato alla salute e all’ambiente.

Il sindaco ha concluso il suo intervento individuando nelle compostiere rurali una soluzione efficace al grave problema dei fumi tossici. Infine, l’intervento dell’ingegnere Roberto Paladini, che da parlato di rigenerazione urbana e ha indicato nelle compostiere domestiche da utilizzare anche per le foglie di ulivo, una delle possibili soluzioni.

Nel corso dell’incontro, la presidente di Sunrise, ha proposto non solo una multa pecuniaria per chi brucia foglie e sterpaglie, ma anche che venga imposto lo spegnimento degli fuochi a carico degli stessi.

Un incontro veramente interessante, che ha saputo individuare nuove prospettive rimarcando il grave danno che le immissioni di calori e fumi, superiori alla normale tollerabilità, provocano alla salute di tutti.



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