Ti ricordi Lecce vecchia? Da zona off limits a salotto della città

C’è una Lecce prima e una Lecce dopo il Piano Urban. Ecco ciò che avvenne a cavallo delle Amministrazioni civiche di Stefano Salvemini e Adriana Poli Bortone.

Fu nella seconda metà degli anni 90 che Lecce, il capoluogo del Salento, cominciò ad assumere caratteristiche nuove e ad assomigliare gradualmente alla città d’arte e di turismo di oggi. Grazie al Piano Urban

Negli anni 80 Lecce aveva appena tre ristoranti, qualche bar e due paninoteche. Il centro storico sembrava il dedalo del minotauro con il teatro romano sommerso da metri di terra e di erba, con i parcheggi auto in piazza Sant’Oronzo e in piazza Duomo e con rioni considerati ad alto rischio come quello della chiesa greca (la famigerata chiesa reca) e le stradine contorte delle giravolte.

Prostituzione a buon mercato e degrado urbano completavano il quadro di una città davvero irriconoscibile per le nuove generazioni..

Poi d’un tratto un’intuizione: approfittare di uno dei primi e più importanti programmi europei per portare risorse da spendere nella riqualificazione di palazzi, arredi urbani e contenitori culturali. A proposito di questi ultimi resta scritto nella storia di Lecce ciò che avvenne a cavallo delle Amministrazioni civiche di Stefano Salvemini e Adriana Poli Bortone.

Siamo tra il 1996 e il 1999, siamo nel periodo più florido e brillante della storia salentina e a Lecce, grazie a Urban, vengono recuperati e rimessi a nuovo tre edifici importantissimi: l’ex convento dei Teatini, su corso Vittorio Emanuele, adiacente la chiesa di Sant’Irene, trasformato in un tempio della cultura e dell’artigianato locale (dove oggi ha sede l’assessorato alla Cultura e al Turismo), e poi l’ex Conservatorio di Sant’Anna dedicato a progetti tutti al femminile e Palazzo Turrisi, sede prestigiosa nella Lecce più recondita, riservato alle attività delle diverse comunità etniche presenti sul territorio.

Tutto è partito da lì. La movida, i locali, il primato di Lecce città nella ristorazione e nel turismo, poggiano sulle spalle di quella felicissima esperienza politico amministrativa. Che ha fatto scuola.



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