Da stilista di moda a sarta di mascherine, mano d’opera e buon cuore per chi ha bisogno. La storia di una salentina al Nord

Yvonne Paiano, sarta e stilista di moda, ha deciso di cucire mascherine in tessuto da regalare a chi ha bisogno. Con il ricavato della vendita, invece, aiuta gli ospedali nella lotta contro il Coronavirus.

Quello che non manca all’Italia, soprattutto quando è chiamata ad affrontare un’emergenza, qualunque essa sia, è la generosità. Nei momenti di difficoltà, questo Paese mostra il suo lato più bello, il suo cuore grande. La macchina della solidarietà messa in moto non conosce turni, riposo, né (il più delle volte) compensi. Ad alimentarla è il puro spirito di altruismo come nel caso di Yvonne Paiano, una sarta, stilista e creatrice di moda che ha deciso di ‘riaccendere’ la sua attività ferma a causa del Coronavirus per realizzare mascherine in cotone. Originaria di un piccolo paese della provincia di Lecce, ma da anni in provincia di Pavia (lavora a Vercelli), Yvonne ha deciso di ‘reinventarsi’ per creare quelle mascherine, sulla falsa riga di quelle chirurgiche, lavabili con detersivo per biancheria, igienizzante ed acqua calda. Una volta asciutte, consiglia la stiratura in modo che con il ferro da stiro caldo la sterilizzazione sia ancora più sicura e totale.

La signora Paiano sa quanto i dispositivi di protezione individuale – quasi introvabili o pagati a prezzi d’oro – siano ‘fondamentali’. Per questo ha deciso di mettere a disposizione la sua mano d’opera e il suo buon cuore per le persone più bisognose: anziani, immunodepressi e soggetti a rischio.

«Queste mascherine le avevo già realizzate nel 1998 quando la mia bimba all’età di tre anni era stata travolta dalla leucemia, le realizzavo colorate con pupazzetti» ha dichiarato Yvonne.  Oggi, per fortuna, Andrea sta bene, ha 24 anni, e aiuta la mamma insieme alla sorella in questa coraggiosa e generosa impresa.

«Le ho realizzate anche nel 2005, una mia amica mi chiese di realizzarle per ripararsi dallo smog a Milano e anche in quella occasione furono apprezzate, le feci colorate come queste che sto realizzando adesso. Era diventato per uomini e donne un accessorio da abbinare alla gonna e alle camicie sempre da me realizzate. Oggi nel 2020 – ha continuato – le realizzo per cercare di rendermi utile in questa pandemia sanitaria senza precedenti. Il mio laboratorio è attivo per produrre più mascherine possibili, mi avvalgo del prezioso aiuto delle mie figlie Arianna ed Andrea».

Il ricavato della vendita devoluto agli Ospedali

La sarta e stilista realizza e regala le mascherine alle persone più “deboli”. Senza chiedere nulla in cambio. Solo per poter essere utile e aiutare chi è in difficoltà. Agli altri, vende le mascherine al prezzo ‘simbolico’ di 4 euro. E con i soldi ricavati fa delle offerte a favore di chi lotta per cercare di sconfiggere il Coronavirus, come quella che ha fatto il 21 marzo alla Asl di Vercelli.

Il ricavato della vendita delle prossime mascherine, ci fa sapere la creatrice di moda, sarà devoluto al “Dea”, la struttura del Vito Fazzi di Lecce, al momento dedicata ai pazienti malati di Covid-19.

«La prima donazione che ho fatto, quella alla ASL di Vercelli, sono riuscita a farla grazie alle tantissime persone di Vercelli e del paese in cui abito, Palestro che ne hanno acquistate moltissime, ma è doveroso dare un contributo ora anche alla mia terra, Lecce!» ha concluso.



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