S.S. 275, continua l’odissea. Per il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici il progetto ‘non è completo’

Grido d’allarme dei sindaci di Andrano, Botrugno, Maglie, Montesano Salentino, Muro Leccese, Nociglia, San Cassiano e Surano: ‘Siamo molto seccati’

Ormai è diventata una di quelle opere pubbliche sulla cui realizzazione i salentini cominciano davvero a non crederci più poiché ne sentono parlare da decenni ma non hanno mai visto l’inizio dei lavori. Stiamo parlando della S.S. 275, l’arteria viaria strategica per lo sviluppo del Salento che dovrebbe portare in maniera più veloce e soprattutto più sicura da Maglie al Capo di Leuca. Stiamo discutendo, già perché ancora di discussione si parla, del progetto per la realizzazione del primo stralcio dell’ammodernamento e dell’ampliamento della strada statale 275 che collega Maglie a Tricase.

Per il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici il progetto definitivo è da considerarsi ‘non ancora completato’.

Questo lo stato stadio tecnico dell’iter burocratico che è stato comunicato ai primi cittadini dei comuni interessati all’attraversamento della strada.

Perplessità su quanto sta accadendo è stata così espressa in una nota dai sindaci di Andrano, Botrugno, Maglie, Montesano Salentino, Muro Leccese, Nociglia, San Cassiano e Surano che non si sarebbero aspettati un intralcio così ingombrante posto dinanzi all’inizio dei lavori. Convinti che il più fosse stato fatto dal lontano novembre 2018 quando con Anas si era discusso di un elaborato tecnico-progettuale prossimo alla definitività.

«Le Amministrazioni comunali da noi rappresentate – scrivono i sindaci – sono molto seccate e deluse dallo stato delle cose perché già in data 22 novembre 2018 ci eravamo recati insieme a Roma al Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici presso il Ministero per  le Infrastrutture e Trasporti (MIT) per partecipare all’adunanza del Consiglio Superiore e votammo all’unanimità per la realizzazione del primo stralcio del progetto di ammodernamento ed ampliamento della SS 275 da Maglie a Tricase. Pensavamo che già nel 2019 avremmo potuto avere il progetto esecutivo e, magari, anche l’avvio dei lavori; abbiamo invece scoperto che ancora siamo fermi a novembre 2018, che il progetto definitivo risulta ancora carente, non avendo Anas ottemperato a tutte le osservazioni e prescrizioni dettate nel parere rilasciato nel 2018».

I primi cittadini in questione sono tutti favorevoli all’ampliamento della strada ma vogliono che il progetto sia fatto evidentemente a regola d’arte per evitare che dopo l’inizio dei lavori possano esserci altri intoppi: varianti, contenziosi e riserve di legge. Proprio per questo il ruolo del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici è quanto mai prezioso, perché sorveglia con rigore affinché progetti ben fatti vengano poi portati a termine in maniera lineare.

«Dobbiamo dirci la verità: la bozza di parere del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici parte da oltre 40 osservazioni e prescrizioni al progetto fatto da Anas; a molte di esse Anas non ha risposto, rinviando alla redazione del progetto esecutivo, ad altre ha risposto, ma evidentemente non in modo esaustivo. Inoltre, mancano ancora i pareri del Ministero dell’Ambiente, del Ministero per i Beni culturali e infine l’approvazione da parte del CIPE e della Corte dei Conti. Insomma, tradotto in tempi (e il caso di dirlo) appare davvero in salita» .

I sindaci, tramite la Provincia di Lecce, hanno chiesto così 10 giorni di proroga all’invito ricevuto dal Consiglio Superiore dei lavori Pubblici per studiare meglio il progetto presentato da Anas il 18 maggio scorso e pubblicato sul sito del Ministero dell’Ambiente, al fine di produrre documenti studiati, corretti dal punto di vista amministrativo, concordati e condivisi per il bene del territorio. Solo così si potrà sollecitare un’accelerazione delle procedure amministrative per giungere finalmente all’appalto dei lavori.



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