Murales per colorare i muri della 167 B. E c’è chi proprio non ci sta

L’iniziativa intende abbellire la zona della periferia e coinvolgere la comunità, ma c’è qualcuno che pensa che ci siano altre priorità.

Si chiama “167 Art Project” e verrà realizzato a Lecce, nel quartiere 167 B tra il 16 e il 23 ottobre prossimi.
Parliamo di una serie di performance artistiche che vogliono dare un volto nuovo a quattro grandi facciate delle case popolari nel cuore del quartiere della periferia est del Capoluogo salentino.

Interventi urbani che saranno realizzati da street artists di fama internazionale provenienti dalla Francia (Mantra), Serbia (Artez), Spagna (Juliette), Italia (Bifido e Chekos’art), pronti a stupire con colori, forme e stili diversi, direttamente dal mondo variegato della Street art.

Un progetto promosso dalla Parrocchia di San Giovanni Battista e dal Comune

Il progetto, come quello lanciato nel 2016, è promosso dalla comunità parrocchiale di San Giovanni Battista, nel quartiere Stadio, organizzato da 167B/street (laboratorio d’arte urbana), con il patrocinio di Arca Sud Salento e il Comune di Lecce.

Eppure, nonostante l’obiettivo sociale volto a rompere gli schemi sociali e stimolare la voglia di partecipazione, c’è qualcuno che d’accordo non è proprio.

Parola ai residenti

Il rappresentante di Salento Rinasce e residente della zona, Matteo D’Aversa, esordisce “ci trasformeranno in favelas brasiliane”. Sì, perché l’iniziativa a molti non piace in quanto, come afferma D’Aversa, “la comunità si sente messa in secondo piano“. “Una comunità in difficoltà piena di famiglie indigenti – prosegue Matteo D’Aversa – dove in questo momento mancano addirittura i beni di prima necessità, interi nuclei familiari senza lavoro e in molti casi hanno un’estrema difficoltà per l’acquisto dei testi scolastici. La parrocchia locale e il Comune appoggia le “opere d’arte”, investendo e retribuendo artisti di strada o meglio conosciuti come “Streets artist” . E’ questo di cui abbiamo bisogno ? O forse abbiamo bisogno di incrementare le politiche sociali nelle periferie o semplicemente avere qualche buono cena per i più poveri?””.

E il presidente dell’associazione Salento Rinasce, Cristian Benvenuto, incalza “Ci chiediamo? I residenti sono stati coinvolti in questa decisione? È stato fatto un sondaggio tra le famiglie abitanti nella zona per raccogliere pareri? Non ci risulta”.



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