Strisce blu e grattino scaduto. Parola all’Aduc

Il Ministero dei Trasporti fa chiarezza sulla questione dei grattini scaduti e delle strisce blu, ma l’Aduc resta critico

Il parere del Ministero dei Trasporti ha agitato le acque in merito alla tanto odiata questione dei grattini scaduti sulle strisce blu. Ma l’Aduc avverte: è presto per gioire

E' di queste ore la notizia scaturita da una risposta del Ministero dei trasporti ad un'interrogazione parlamentare e pubblicata sul sito del Ministro Lupi, secondo cui l'insufficiente pagamento della sosta nei parcheggi a strisce blu, quindi, la sosta oltre l'orario per il quale si è pagato, non costituisce violazione di una norma di comportamento, ma una semplice inadempienza contrattuale. La conseguenza è semplice: NON si può esser multati ai sensi del codice della strada, ma si deve semplicemente pagare la differenza di tariffa.

Non è mancata la replica dei Comuni che hanno evidenziato che sul punto vi è un parere divergente del Ministero dell'Interno del 2003, il Ministro Lupi ha ritenuto necessario precisare che lo stesso Ministero ha poi riesaminato la questione cambiando linea ed emettendo pareri, nel 2010, conformi a quelli del Ministero dei trasporti.

Come riferisce l’Aduc, Il Ministero dei trasporti chiarisce anche che: gli importi della tariffa di sosta non pagati (parzialmente o totalmente) possono essere riscossi dagli stessi enti gestori del parcheggio a cui il Comune può affidare -con regolamento- anche l'attività di riscossione delle tariffe e delle maggiorazioni (spese, penali), così come sancito dall'art.17 comma 132 della Legge 127/1997; per chi sosta senza pagare alcuna tariffa, ovvero senza munirsi del ticket, oltre alla tariffa evasa può essere comminata la sanzione amministrativa prevista dal codice della strada (41 euro, art.157 comma 8 cds).

Le precisazioni dell’Associazione a tutela del Consumatore non mancano: fin qui si è parlato di pareri ed è bene sapere che essi non hanno valenza normativa nè sono vincolanti. Ancora. Il parere ministeriale, per sua natura, è un documento amministrativo ad uso interno, un chiarimento diretto agli uffici locali (prefetture, comuni), emesso per sciogliere dubbi ed indicare il comportamento da seguire.
In questo caso, quindi, ha più valore “a monte”, per evitare che vengano comminate sanzioni, che “a valle”, per ottenere l'annullamento di verbali già emessi. Se poi ci sono anche sentenze di Cassazione di tenore opposto, successive… allora l'esito di un eventuale ricorso è davvero tutt'altro che scontato”.

Si evince, pertanto, che la dichiarazione del Ministero dei trasporti non è la pietra tombale di questa diatriba, è solo un tassello in più, un piccolo passo verso l'auspicata chiarezza. Occorrerebbe, semmai, una nuova normativa più chiara. Una normativa che non abbia bisogno di interpretazioni.
“Che si aspetta a farla? – scrivono critici dall’Aduc -O forse volutamente si preferisce lasciare questa situazione poichè, quei Comuni che continueranno a comminare multe potranno continuare a "far cassa”



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