Studenti pendolari appesi al filo, Nord Salento nel caos tra ritardi e disagi quotidiani

Non si placano le lamentele degli studenti pendolari che per raggiungere il Capoluogo salgono sui treni delle FSE, quando ciò è possibile tra corse soppresse e convogli in forte ritardo ogni giorno. Lo sfogo di una studente.

Non ce la fanno più i pendolari che ogni giorno si recano in stazione per poter raggiungere il Capoluogo e frequentare le lezioni a scuola o andare in ufficio.
 
Parlando di scuola in particolare, questa è iniziata e con essa, purtroppo, i disagi per gli studenti.
 
Alcuni genitori di ragazzi pendolari che frequentano le scuole leccesi riferiscono di problematiche quotidiane tra treni soppressi, ritardi enormi, e chi più ne ha più ne metta.
 
Il problema riguarda l’intero territorio: basti pensare alla protesta che si è levata da Tuglie qualche giorno fa a causa di corse “non attive” e che, invece, avrebbero dovuto attivarsi in contemporanea all’apertura delle scuole.
 
In un croniprogramma improvvisato una studentessa che proviene dal nord Salento redige un calendario dei ritardi poco felice: lunedì 12 settembre primo giorno di scuola per molti ndr – il treno delle 6.48 che dal Nord Salento – comprendendo la provincia di Taranto immediatamente confinante con quella leccese – portava 40 minuti di ritardo, “solo i ragazzi di Novoli sono arrivati in tempo a Lecce – scrive la studentessa – perché è giunto il treno da Carmiano, che conduceva alla stazione leccese. Al ritorno il treno delle 13.41 soppresso, quello delle 14.31 arriva con tre quarti d'ora di ritardo, quindi io sono arrivata a casa alle 16.10 circa”.
 
Il giorno dopo il treno delle 6.48 arriva con una decina di minuti di ritardo, “ma è arrivato un solo treno di quelli vecchi e alla fermata di Salice salentino eravamo uno sopra l'altro”. Come se non bastasse “a Campi salentina i controllori ci urlavano di stringerci per far salire le persone, ma non c'era proprio spazio materiale. A Novoli il treno che è arrivato da Carmiano l'hanno attaccato al nostro, ma nessuno si è preoccupato di avvertirci che c'era un po' più di spazio e, quindi, la possibilità di distribuire meglio le persone. In ultimo, il treno delle 13.41 di nuovo soppresso”.
 
Giovedì 15, arriva finalmente il “famoso treno nuovo”. Ma la storia si ripete: il convoglio delle 13.41 è soppresso. “Eppure dagli uffici avevano assicurato che dal 15 settembre ci sarebbe stata più organizzazione” afferma delusa la studentessa.
 
Nei giorni seguenti, i ritardi continuano ad accumularsi senza miglioramento. “Cosa dobbiamo fare? Arriviamo a lezione con le porte della scuola già chiuse e torniamo a casa a pomeriggio inoltrato. E’ mai possibile?”



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