Prima visita ufficiale negli Stati Uniti per il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, atterrato da poco a Washington. Fitto il programma dell’incontro: alle 12.00 il premier italiano sarà accolto dal presidente Donald Trump alla Casa Bianca. Dopo la firma del libro degli ospiti nella Roosevelt Room, i due leader si sposteranno nello studio ovale per un faccia a faccia, al termine del quale ci sarà il bilaterale allargato alle delegazioni. Alle 14.00, invece, è prevista una conferenza stampa in cui saranno resi noti i risultati raggiunti durante il colloquio.
Sul tavolo, accanto al nodo «Libia» e alla “cabina di regia” per il Mediterraneo, c’è anche la questione del gasdotto della Trans Adriatic Pipeline, un progetto ben visto anche da Washington che, nei giorni scorsi, ha “invitato” il governo italiano a continuare i lavori di costruzione dell’opera considerata da molti esponenti dei Cinque Stelle “inutile”. Secondo alcune voci di corridoio, alcuni pentastellati – viste anche le penali che l’Italia dovrebbe pagare in caso di dietro front – sarebbero pronti ad accordare l’ok alla Tap in cambio dello stop ai lavori della Tav.
Intanto a “Le Paesane” si lavora
Che qualcosa si stava muovendo, fin dalle prime luci del mattino, lo hanno notato subito i NO-Tap: «Stanno lavorando in zona Paesane nel cantiere sotto sequestro. Naturalmente alle 9:00 arriverà una carta magica a dire che è tutto apposto. E nel governo del cambiamento tutto scorre come prima. Il Gattopardo insegna» hanno scritto gli attivisti sul profilo Facebook ufficiale del Movimento.
La multinazionale svizzera ha messo in sicurezza i circa 450 ulivi espiantati lungo il percorso a terra del gasdotto, in zona “Le Paesane”, presso il cosiddetto Cluster 5, attualmente posto sotto sequestro probatorio. «Il trasferimento degli ulivi – precisano – dietro nulla osta della Procura della Repubblica di Lecce, si è reso necessario per salvaguardare la salute delle piante e si è svolto in accordo con l’Osservatorio Fitosanitario regionale e il Servizio Provinciale Agricoltura di Lecce della Regione Puglia».
Le piante, come quelle espiantate a San Basilio, sono state trasferite a Masseria del Capitano dove saranno liberate dalle reti individuali di protezione e collocate sotto un tendone (canopy) che evita ogni rischio di contagio con il batterio della Xylella Fastidiosa.
